Quando il calcio influenza la tua vita…

Quando il calcio influenza la tua vita…

E’ lunedì mattina, suona la sveglia. Pensi che ieri c’è stata la giornata di campionato e la tua squadre le ha buscate. Pensi che oltre allo stress lavorativo dovrai subire gli sfottò dei tuoi colleghi. Inizi la giornata e sei già felice come Buffon quando prende un gol.

Vai in bagno, leggi la Gazzetta presa il giorno prima. Il mister della tua squadra che annuncia: “Faremo grandi cose”. Vai di corpo più facilmente. Ti lavi e scendi a fare colazione. 

Ti prepari, mentre ti lavi i denti vedi la faccia da bullo di Cristiano Ronaldo sulla confezione di gel e non puoi fare a meno che rispondergli alla Ibra: “cazzo guardi?”

Se sei un pendolare e prendi il treno, la tua esasperazione stavolta diventa pari a quella di Buffon dopo il secondo gol subito. Treni in ritardo come l’arrivo di Torres al Milan e lenti come uno scatto di Alvarez. Gente che di prima mattina urla senza alcun motivo al telefono. Preferiresti ascoltare e tradurre una conferenza stampa di Delneri piuttosto che ascoltare le tue vicine di posto che parlano dello shopping fatto il giorno prima.

“Uè bomber, sai cos’ha fatto la tua squadra ieri?”, ti accolgono così a lavoro i tuoi colleghi simpatici come un’entrata di Pepe. In questo momento ti senti sempre come Gigi ma stavolta Ogbonna ha fatto fallo da ultimo uomo e sarà calcio di rigore.

Durante la pausa pranzo cerchi di cambiare discorso: riveli che sei uscito con una nuova ragazza. Come una trattativa che è arrivata ai dettagli, ti sbilanci e dici: “è fatta al 99,9%”. In realtà l’unica cosa che ci ha fatto è stata una foto la prima sera fuori a cena. Come Galliani con Tevez. 

Dopo una giornata logorante come un allenamento di Zeman, con l’Ausilio di una decina di caffè arrivi all’ora di chiusura. Ti avvisano che hanno bisogno di te ancora per mezzora. Le bestemmie non bastano più: cominci a piangere come Mazzarri dopo un rigore fischiato contro.

Torni a casa stanco morto. Ricevi un messaggio da Tevez (non esteticamente eh…), la ragazza che hai portato fuori a cena con la quale ti sei scattato una foto. Niente da fare, c’è ancora quel dannato Pato di mezzo. “E’ meglio non vederci più, magari in futuro…”. Vuoi uscire a fare un aperitivo comunque. Ripieghi su Maxi Lopez, che hai tenuto sulle spine per diversi giorni.

Maxi dice di essere felice di stare finalmente con te. Programma già la settimana. La avvisi che c’è la Champions. Donna avvisata…

Dopo aver mangiato e consultato Facebook (gli sfottò sulla tua squadra sono troppi. Ora ti senti accerchiato come Malesani al Panathinaikos, cazo), decidi di uscire con i tuoi amici a bere una birra.

La birra ovviamente diventa più di una. Il calcio tra i discorsi torna sempre a farsi vivo. Ogni tanto distrae la tua attenzione la barista/cameriera scosciata che ti passa davanti. Dici ai tuoi amici: “Bomber quel culo non è Messi, ma fa la differenza”. Amen.

Vai a letto. Prima di dormire pensi due cose: domani è il secondo giorno settimanale di lavoro e sei incazzato come Buffon dopo aver preso tre pere. Però è martedì è c’è la Champions. Ti addormenti speranzoso e un pò più tranquillo.

Admin Riccardo
Rouge86Rouge

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