Lorre, You’ll never walk alone

“You’ll never walk alone”.

Non è solo lo straordinario inno del Liverpool o quello altrettanto emozionante cantato da i tifosi del Celtic. “Non camminerai mai da solo” è da domenica scorsa anche l’indimenticabile omaggio dedicato dallo stadio Jan Breydel del Club Brugge a Lorenzo Schoonbaert.

Lorenzo non è un calciatore. Ma è uno dei più grandi tifosi della squadra belga. Lorre, così come viene chiamato dagli amici, è un 41enne tifoso da sempre dei neroblù malato terminale che negli ultimi 20 anni di vita ha affrontato qualcosa come 37 operazioni. Tutte inutili. Stremato da questa sofferenza ha ottenuto l’eutanasia, pratica legale in Belgio. Con un però: avrebbe voluto assistere alla vittoria della sua squadra del cuore un ultima volta dal vivo, con sua figlia Dina. Così ha chiesto di rimandare l’iniezione letale e domenica scorsa è stato accontentato. Accompagnato da moglie e figlia di 7 anni, ha potuto assistere nella tribuna vip dello stadio al 3-0 del Club Brugge contro il Moeskroen. Poco prima dell’incontro il giro di campo con famiglia e la mascotte della squadra belga e lo struggente coro in suo onore: “Lorre, You’ll never walk alone”. Standing ovation e un’emozione unica per Lorenzo che a fine partita saluta i suoi idoli (tra cui il preferito, il portiere Mathew Ryan) in lacrime e dice: “Sono contento come non mai. Questo sarà uno splendido ricordo per mia figlia: se lo porterà dentro tutta la vita. Il mio ultimo desiderio è diventato realtà: ora potrò esultare in Paradiso”.

Nella notte di martedì, la sua famiglia ha annunciato su Facebook che Lorenzo se n’è andato. “Come ha detto lui stesso, ora dobbiamo guardare in alto e cercare una stella che luccica: quella è Lorre”.
La sua nota d’addio termina con il ricordo, forse più bello della sua vita: “Grazie a tutti i tifosi del Club per l’indimenticabile standing ovation che mi avete dedicato: YOU’LL NEVER WALK ALONE!”

L’amore per la propria squadra del cuore talvolta può portarti a fare pazzie. Chi è vero tifoso appassionato di una squadra, allo stadio o anche davanti alla tv, prova emozioni molto spesso inspiegabili. Perché tifare una squadra di calcio è come vivere: ci sono momenti emozionanti, giorni intensi, la convivenza continua con la paura di perdere, le amare sofferenze, le stupende rivincite. C’è tutto. In 90 minuti, una volta a settimana, puoi trovare la sintesi della tua vita.  

Lo stupendo omaggio dei tifosi del Club Brugge è uno dei momenti più belli che può regalare questo sport. E che Lorre sia da esempio per tutti quelli che scambiano il tifo e la passione per una squadra con il pretesto per mostrarsi violenti. Tifare è amare, soffrire, emozionarsi. E Lorre ce lo ha insegnato. Bomber, you’ll never walk alone. 
 

Admin Riccardo
Rouge86Rouge

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