Quel giorno che diventi bomber…

Il bomberismo è una caratteristica intrinseca in ognuno di noi, come può essere la sfacciataggine, l’arroganza, la scontrosità…ma anche l’allegria, la spensieratezza, la sensibilità (guai a pensare che il vero bomber non sia sensibile in fondo, anche se non lo da mai praticamente a vedere). Il bomberismo è un sunto di tutte queste emozioni umane.

Può nascere quel giorno che si gioca alle medie Tempo Prolungato vs Tempo Corto: tu matricola del primo del primo anno vieni scelto assieme ad altri 5/6 ragazzini e posizionato davanti alla tua porta un solo compito, “spazzare tutto”. In quella stessa partita può capitare che il risultato non si sblocchi quando fino a quando un avversario in contropiede prova un pallonetto che supera il tuo portiere. Non è chiaro se la palla sia indirizzata in porta, tu obbedisci al solo ordine che ti hanno dato: “spazzare tutto”. Peccato che ti trovi con la faccia rivolta verso la tua porta e per “spazzare” devi solo provare a rovesciare. Non riesce. Vieni immediatamente allontanato dal campo, rivivi quel momento giorni, mesi e anni interi (ma se invece di spazzare, avessi accompagnato il pallone fuori dalla zona pericolosa?). La tua squadra per colpa tua perde. Ma tu hai vissuto un’esperienza che ti fortifica. Diventi un bomber.

Può nascere anche solo due anni dopo, quando torni da un’operazione e la tua classe ti aspetta come il Messia (perché poi? Non ero così forte…). Finale tra classi, tu non hai giocato i preliminari perché out. E’ l’ultimo giorno, tutta la scuola assiste alla partita. Anche la ragazzina che ti piace…Dopo pochi minuti segni, hai il numero 7 (eri già un veggente, il Cristiano Ronaldo minuto e brufoloso). In realtà era una maglia che non voleva nessuno perché era strappata sul collo. Da quel giorno però diventerà la tua maglia preferita. Segni, corri e ti fermi a quella ragazzina che confabula sorridente con le sue amiche. Le fai l’occhiolino. Pensi: “Questa è una cosa da bomber”. Fa niente se la partita la perdete 2-1. Sei dispiaciuto il giusto, la tua bella figura l’hai fatta.

Può nascere il giorno in cui entri dal tuo barbiere e gli chiedi il taglio da mohicano “alla Beckham”. E visto che sei biondino ti senti onorato quando le ragazzine (sempre loro, c’entrano sempre) ti fanno i complimenti perché assomigli a quel “figo”. Beckham aveva il 7. Eh sì, anche Figo aveva il 7.

Può nascere quando decidi di creare una squadra di calcetto con i tuoi amici. Crederci a tal punto di eleggere un presidente (quello che ha più soldi e interessi a sponsorizzare le maglie). Completamente impazzito decidi di creare prima e seconda maglia (ovviamente personalizzate), calzoncini con numero, calzettoni, borsoni (anche quelli personalizzati…) e persino polo e tute da riposo. Decidere di fare un trofeo col nome della tua squadra l’anno dopo la creazione della stessa. Scrivere a fine partita le pagelle e raggruppare in un mega quadernone tutte le statistiche con gol e presenze stagionali. A fine anno istituire i premi con i migliori giocatori. Tutto questo è stato fatto. Volete sapere che numero avevo?Chiaro, il 7.

Non è possibile stabilire quando sia nato il bomberismo in ognuno di noi. Sappiamo però che esiste e noi siamo solo dei fieri portavoce di questa emozione. 

Tratto dal libro: “Chiamarsi Bomber tra amici senza apparenti meriti sportivi” – Historica Edizioni

 

Admin Riccardo
Rouge86Rouge

 
 

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