Il “Bisonte” Dario Hubner si è confidato con Raffaele Panizza per un’intervista uscita sabato sull’ultimo numero di Sport Week.
Il 28 aprile l’ex capocannoniere della Serie A, stagione 2001-2002, compirà 50 anni e così ha raccontato un po’ di aneddoti della sua lunga e soddisfacente carriera.
Dalla stima reciproca con Paolo Maldini “nel tunnel mi chiedeva sempre la maglietta”, ai cazziatoni ad Ambrosini “non era capace di tirare in porta, sempre di piatto… ma che stacco di testa e che corsa!“, fino ai duelli pieni di botte con Montero “gomitate, calcioni, spinte… mai nessuno si lamentava e a fine partita ci abbracciavamo e scambiavamo le casacche”.
Dopo un stagione di altissimo livello al Mantova nel 2005, Dario ha cominciato a bazzicare le categorie più basse per continuare a giocare con passione, là da dove era partita la sua lunga gavetta. Dopo un paio di stagioni da record nell’Orsa Corte Franca (58 gol in 64 presenze) e il Castel Mella, Dario ha chiuso definitivamente col calcio giocato nelle fila del Cavenago. Di quella stagione ci racconta un aneddoto divertente: “Mi annullarono un gol e bestemmiai. Venni espulso per questo. Lo stadio era vuoto e mi sentirono tutti, a San Siro non sarebbe successo”.
L’unico cruccio della sua carriera rimane il non aver mai debuttato in Nazionale: “Trap scelse di portare Delvecchio a Mondiali in Giappone. Quella di non aver giocato con l’Italia è l’amarezza della mia vita”.
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