Si ritira Manninger, ciuffo biondo austriaco

In Italia sono transitati tantissimi giocatori, alcuni meno meritevoli della nostra Serie A, altri invece si sono rivelati dei campioni assoluti. Nel mezzo, ovviamente, tanti mestieranti piuttosto “normali” che hanno comunque scritto importanti pagine di storia nei cuori di alcuni tifosi. Capace di rispondere perfettamente ai requisiti di questo ritratto è Alex Manninger, portiere che in Italia ha vestito svariate casacche e che negli ultimi anni ha svolto il ruolo di terzo portiere al Liverpool. Proprio oggi, però, Manninger si è ritirato dall’attività agonistica. E a qualcuno, ne siamo certi, mancherà tanto.

Manninger inizia a farsi conoscere al grande pubblico proprio in Inghilterra: non con il Liverpool , bensì con l’Arsenal, club con il quale giocherà per 4 stagioni da riserva. Il primo approccio con l’Italia arriva a Firenze: il club viola lo vuole come titolare per salvarsi ma l’impresa non riesce, nonostante alcune buone prestazioni del portiere. L’anno successivo l’austriaco va a “giocare” in Spagna ma all’Espanyol il campo lo vede solo dalla panchina o dalla tribuna. Dopo una brevissima toccata&fuga con il Torino e una breve parentesig a Bologna, Manninger trova finalmente spazio da titolare a Siena. La sua avventura senese dura per quattro stagioni, intervallate da un breve ritorno in Austria al Salisburgo. L’highlight della sua avventura in Toscana è probabilmente il rigore parato a Marco Materazzi durante una gara contro l’Inter, un penalty che poteva essere decisivo per la conquista del titolo nerazzurro.

Alexander Manninger

Nell’estate del 2008 Manninger passa all’Udinese ma, incredibilmente, cambia da un bianconero all’altro nella stessa sessione, andando a giocare per la Juventus. Per altri quattro anni Manninger giocherà spesso alla Juve – a causa dei molti infortuni di Buffon – e verrà sempre stimato come un portiere valido e di buon livello. Andrà poi all’Augusta dopo aver vinto lo Scudetto ed essere rimasto svincolato e chiuderà, come detto, la carriera al Liverpool. Un onesto mestierante che ha saputo, con grinta e caparbietà, ritagliarsi il suo spazio nel campionato di Serie A.

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