Miracolo brasiliano. Un anno dopo la Chape è salva

Da quel maledetto incidente aereo è ormai passato un anno. Il 28 novembre del 2016 cadeva intorno a Medellin il volo che avrebbe dovuto portare la squadra brasiliana della Chapecoense a giocarsi la finale di  Copa Sudamericana con i colombiani del Nacional.

Un disastro che aveva immediatamente riportato alla mente la nostra tragedia di Superga, sommando al dolore per le vittime il vuoto per la cancellazione improvvisa di una squadra sorprendente e amata. Fino ad allora quella dei ragazzi della Chape era stata una vera e propria favola. Approdati per la prima volta nella massima serie brasiliana nel 2014, in pochi anni avevano sorpreso tutti raggiungendo l’ultimo atto della seconda competizione internazionale del Sudamerica.

Poi il disastro, l’incredulità, e il vuoto assoluto e incolmabile. Come i granata dopo il Grande Torino nel 1949 e lo United dopo i Busby babes, decimati dal cedimento dell’aereo sulla pista d’atterraggio di Monaco nel 1958, i brasiliani hanno comunque voluto e saputo ripartire.

All’inizio si era parlato del tesseramento di grandi giocatori del calcio internazionale e brasiliano, pronti a scendere in campo per aiutare la veloce ricostruzione di una rosa competitiva. Si fecero anche i nomi di Ronaldinho e Maicon ma, una volta spento il clamore sulla vicenda, il Club decise di ripartire dai valori e dal lavoro di professionisti meno blasonati, ma adatti alla causa.

La Chape rifiutò anche il “congelamento” della retrocessione per tre anni proposto dalla Federazione. Per rimanere nel Brasileirao, la squadra se la sarebbe giocata alla pari con tutti gli altri. E l’altra notte, a quasi 12 mesi mesi esatti di distanza, i biancoverdi dello stato meridionale di Santa Catarina hanno potuto festeggiare la salvezza con addirittura tre giornate di anticipo. Decisivo il successo per 2 a 1 sul Vitoria, con gol vittoria dell’ex conoscenza europea Tullio De Melo.

Nelle stesse ore il portiere 25enne Jackson Follmann, che dall’incidente si era miracolosamente salvato perdendo però la gamba destra, è tornato ad allenarsi pienamente con il gruppo. “Che momento!” recita entusiasta il tweet del Club che riporta la notizia. Ed è davvero più che mai il caso di dirlo. Una storia straordinaria.

chapepor

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