Chi fu il capocannoniere dei Mondiali disputati nel 1994? Siamo certi che questa domanda, posta a bruciapelo, potrebbe mettere in difficoltà anche gli appassionati di calcio. Istintivamente, in molti risponderebbero Roberto Baggio o Hristo Stoichkov e, in effetti, il bulgaro figura al primo posto della classifica marcatori, con una rete in più rispetto al “Divin Codino”. Ma, ex aequo con il Pallone d’Oro 1994, troviamo un attaccante russo di cui, senza l’apparizione in quella rassegna iridata, in pochi oggi si ricorderebbero: Oleg Salenko. Con la differenza che, in quel campionato del mondo, Salenko gioca poco più di 2 partite, mentre Stoichkov trascina i suoi compagni fino alla semifinale contro l’Italia.

Facciamo un passo indietro, perchè non è la prima volta che Oleg Salenko, nato a San Pietroburgo nel 1969 da padre sovietico e madre ucraina, iscrive in modo indelebile il proprio nome in una competizione continentale. Nel 1989, infatti, con la maglia dell’URSS conquista il trono dei goleador ai Mondiali under 20 disputati in Arabia Saudita. Sembra il preludio ad una scintillante carriera da bomber di razza ma, negli anni successivi, Salenko dimostra di essere solo un buon attaccante, senza i numeri dei fuoriclasse. Una trentina di gol segnati in patria con le maglie di Zenit e Dinamo Kiev gli valgono l’approdo nella Liga spagnola, sponda Logrones. In due campionati, il centravanti sigla 23 reti e si conquista la convocazione nella nazionale russa che, dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica avvenuta nel 1991, disputa per la prima volta i campionati del mondo.
La prospettiva più ottimistica è di giocare qualche scampolo di partita, i titolari del reparto avanzato sono Radchenko e Yuran. Ma il destino è in agguato e, nel finale della prima gara tra Russia e Brasile, Yuran si infortuna seriamente lasciando spazio, per una manciata di minuti, proprio a Oleg Salenko. Nella partita successiva contro la Svezia, l’attaccante di San Pietroburgo parte titolare e, dopo appena 4 minuti, sigla su rigore la rete del momentaneo vantaggio. Alla fine, però, gli scandinavi vincono per 3-1 e la Russia viene eliminata dal mondiale. A questo punto, prima di tornare a casa rimane da disputare l’inutile sfida contro il Camerun. A Pasadena si gioca solo per l’orgoglio e nessuno può immaginare che quella partita entrerà nella storia, collezionando 2 record tuttora imbattuti. I russi travolgono per 6-1 gli africani, e incredibile ma vero, Oleg Salenko mette a segno 5 gol in una sola partita: mai successo prima, mai accaduto dopo. Non è tutto: l’unica rete dei leoni indomabili viene siglata da Roger Milla, 42 anni, marcatore più anziano nella storia dei Mondiali.

Vi sembrerà assurdo, ma quella è l’ultima partita disputata da Oleg Salenko con la maglia della Nazionale. A livello di club, le cose non vanno meglio: dopo l’incredibile exploit del 1994 arriva il trasferimento al Valencia allenato da Parreira, ct del Brasile campione del mondo. Ma è poco più di un flop: solo 7 reti e la cessione, al termine del campionato, ai Glasgow Rangers. Si tratta di una lenta e inesorabile agonia, perchè anche in Scozia le cose non vanno meglio, anzi. Come se non bastasse, ci si mettono pure gli infortuni a pregiudicare definitivamente la carriera di quello che sembrava un predestinato del calcio, ma ha conosciuto solo una giornata di vera gloria. Instanbulspor, Cordoba e Pogon Szczecin le ultime ingloriose pagine della sua vita da calciatore, che si chiude ufficialmente nel 2001.
Oggi Oleg Salenko, dopo una breve esperienza da allenatore nel mondo del beach soccer, commenta il calcio in tv e riveste un ruolo di secondo piano nella federazione ucraina. Lontano anni luce da quella straordinaria popolarità conquistata, a suon di gol, 24 anni fa. In attesa che qualcuno batta il suo incredibile record…
