La Zemanlandia degli sconosciuti

Se cercate il termine Zemanlandia sul dizionario è molto probabile lo troverete accostato a una città, Foggia, come è quasi certo che ci sia una spiegazione di fianco che provi, con poche parole, a spiegare un sistema di gioco unico, fantasioso, ideato e adottato da colui che ne concede i diritti nel nome: Zdenek Zeman.
Tutti ricordano il Foggia del trio d’attacco Signori-Baiano-Rambaudi soprannominato non a caso il tridente delle meraviglie, un fenomeno calcistico che fece parlare di sé nelle grandi città e negli uffici dei grandi club. Gli stessi club che offrirono ai gioielli foggiani un biglietto di sola andata per luoghi lontani dalla Puglia incuranti dei sogni e dei cuori rossoneri.

foggia zeman

Con l’addio di Shalimov, Rambaudi, Baiano e Signori, i tifosi piangono e le casse della società tornano a respirare dopo un po’ di apnea, ma la piazza rumoreggia, le fazioni più calde minacciano e nonostante l’acquisto di Bryan Roy direttamente dall’Ajax, in città si continua non capire il senso di quelle cessioni così importanti e più di ogni altra cosa dell’arrivo di quei nomi quasi del tutto “sconosciuti” presi da serie minori, forse non ancora pronti alla Serie A. Zeman ha sempre tenuto fermamente la sua posizione, indicando come fosse inutile trattenere a Foggia giocatori che in quel preciso momento avevano la possibilità di lanciare definitivamente la loro carriera. Per il boemo del 4-3-3 i nomi di Nicoli, Di Bari, Di Biagio, Seno, Caini, Mandelli, Cappellini, Sciacca e Medford avrebbero comunque avuto un perché in quel Foggia.

Zeman aveva ragione, nonostante un avvio non facile, la sua squadra di sconosciuti riuscì ad alzare la testa e piegare in casa alla 13’ di campionato anche la grande Juventus, tutto in un tempo, con reti di Bresciani e Mandelli. Il calcio è strano e alle volte Davide batte Golia.

Finora avete fatto riscaldamento, adesso andate lì fuori ed iniziate a giocare.

Foggia Juventus Zeman

Questo è Zeman e questo è il suo gioco, riconoscibile come il tratto di un pittore.
Per lui il modulo è un credo e il Foggia zemaniano è la massima espressione di un calcio spumeggiante e offensivo, radicale in ogni sua accezione.

Qui a Foggia lo conoscono e sanno che con Zeman puoi giocartela con tutti perché se fai il suo gioco, corri per 90 minuti come e dove vuole lui, non puoi non vincerla. È matematica. È Zemanlandia.

 

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