Maicosuel – Estate 2012, preliminari di Champions League tra Udinese e Sporting Braga. Dopo che entrambe le gare sono finite in pareggio, al Friuli vanno in scena i calci di rigore. Sul dischetto, in quello che può apparire come un momento cruciale per la storia del club e per la carriera personale di molti, si presenta un giocatore appena arrivato nel calciomercato estivo. Per quanto è bravo lo chiamano “O Mago”, dato che in Brasile si è ben comportato con svariate maglie addosso. Il carioca Maicosuel, però, diventerà protagonista in negativo non solo di quella partita ma, più in generale, del percorso recente del club, macchiando per sempre la sua esperienza nel calcio italiano e mondiale. Perché dagli undici metri non si può mai scherzare e il cucchiaio, purtroppo, è privilegio per pochi.
CHE FINE HANNO FATTO, episodio 23: Maicosuel
Una buona carriera in Brasile, dicevamo. Vero, perché Maicosuel – che aveva già assaggiato l’Europa con la maglia dell’Hoffenheim, quando i fasti del club non erano ancora quelli europei – è stato protagonista con le casacche (tra le altre) di Cruzeiro, Palmeiras e Botafogo. Proprio da quest’ultimo club l’Udinese decide di prelevarlo nell’estate del 2012 per rinforzare la rosa di mister Guidolin, che ancora una volta era arrivata a ridosso della zona Champions League per giocare i preliminari estivi. Il brasiliano esordisce proprio nella gara d’andata contro lo Sporting Braga per poi, successivamente, mettere piede in campo anche in Serie A. Niente sprazzi o giocate da campione, visti i pochi minuti a disposizione. Ma nell’ambiente c’è fiducia nei suoi riguardi, poiché si tratta di un giocatore che potenzialmente può cambiare da solo le partite. La sua terza presenza con il club coincide, per l’appunto, con il ritorno dei preliminari di Champions. E coinciderà, purtroppo, anche con il momento che gli distruggerà la carriera.
Durante la lotteria, Maicosuel si presenta sul dischetto e, in maniera un po’ spavalda, cerca di entrare nella leggenda facendo quello che riesce solo ai fuoriclasse veri. Da Panenka a Totti passando per Pirlo, il cucchiaio su rigore ha avuto interpreti eccellenti. A questi, però, non può aggiungersi il brasiliano, che lo prova senza però ingannare il portiere avversario, che rimane in piedi. Bruttissima figura a livello internazionale e Udinese che, per colpa di quel rigore, perderà l’accesso alla fase a gironi della competizione. Un colpo durissimo per tutti: Guidolin, in interviste successive, ammetterà come quel rigore lo avesse poi perseguitato per tanto tempo. L’Udinese addirittura non inserisce Maicosuel nella lista Europa League di quella stagione, mentre il calciatore farà fatica a trovare spazio nell’arco della permanenza friulana. Maicosuel infatti giocherà in due anni solo 47 partite, condite da 4 gol e qualche assist sporadico. Nella mente dei tifosi, però, lui è quello che ha sbagliato il rigore della Champions. E così, la carriera friulana e italiana (ma anche europea) di Maicosuel viene bruciata da un tocco personale di hybris.
Attualmente, dopo le esperienze con i brasiliani dell’Atletico Mineiro e gli emiratini dello Sharjah, Maicosuel gioca (poco, in verità) per il Gremio. Poteva essere una sensazione grande e invece si è trattato di uno spiffero terminato ancor prima di cominciare. Un vero e proprio incubo per i tifosi dell’Udinese, Maicosuel non è mai riuscito a riscattarsi davvero dopo quella tremenda notte europea, che doveva consacrare il suo talento e che invece ha messo l’accento sul suo fallimento.