“Se sei brutto ti tirano le pietre” cantava Antoine nel 1967. “Se giochi a Old Trafford da ex ti tirano le bottiglie di birra” potrebbe rispondere Angel Di Maria nel 2019. Già, perché l’esterno offensivo argentino ha vissuto con la maglia del Manchester United la sua peggior stagione in carriera. Annata 2014/2015, 27 presenze e 3 reti in Premier League, prima di fare i bagagli in direzione Parigi. Martedì sera Di Maria è tornato a Manchester con il suo Paris Saint-Germain, incidendo sul 2-0 di Mbappé e soci. Della sua partita, però, non resteranno in mente i dribbling e gli assist, quanto una finta secca, rivolta ai tifosi di casa: quella di bere la bevanda alcolica da una bottiglietta, lanciata poco “simpaticamente” sul terreno di gioco al suo indirizzo.
Di Maria beve, i tifosi fischiano: l’Heineken incassa
Ai fischi e agli insulti, Di Maria ha risposto con l’assist dalla bandierina per Kimpembe, poi servendo con un cross millimetrico Mbappé per il raddoppio. Il gesto più eclatante e al tempo stesso divertente è però arrivato quando i fans di casa hanno tirato una bottiglia di birra verso l’argentino, che senza scomporsi ha finto di bere e poi ha gettato per terra l’omaggio alcolico arrivato dalle tribune. I più l’hanno presa con una risata di gusto, ma se il focus passa dal calcio giocato al marketing, ecco che la prospettiva cambia. La bottiglietta di birra è griffata Heineken, sponsor dell’Uefa Champions League. Il caso, poi, ha voluto che al momento del lancio della bottiglia incriminata, sul led a bordocampo comparisse in bella mostra il logo della stessa azienda. Il calcio è nato come un gioco, diventato poi uno sport e trasfigurato in entertainment, che va oltre le performance sportive del rettangolo verde e quindi come tale va vissuto senza retorica e senza rimpianti. A volte, dunque, un gesto casuale di un atleta può valere più di milioni di euro investiti nella pianificazione pubblicitaria. Allora, se Di Maria beve da una bottiglietta di birra che piomba sul terreno di gioco davanti agli occhi di decine di milioni di spettatori su scala globale, ecco che il gesto va ben oltre il semplice sfottò. E se calcio e politica spesso sono spesso l’eco della stessa arena, ecco che tornano in mente un antico adagio di Giulio Andreotti: “A pensar male, spesso ci si azzecca…”