Quello del calcio è un mondo strano. Un secondo prima eri in copertina su tutti i giornali, e nel giro di un attimo nessuno si ricorda neppure più il tuo nome.
L’ascesa di Zaniolo, il promettente e talentuoso centrocampista della Roma e rimpianto di tutti gli interisti, ha riportato in auge un vecchio pallino di addetti ai lavori e fantallenatori, e cioè la ricerca del fenomeno ancora celato pronto a farci fare bella figura nelle serate dove il solo tema è: “Vedrai che questo è forte davvero!”

Negli anni ne abbiamo visti tanti di talenti, o presunti tali, susseguirsi nei campi di tutta Italia, emersi magari grazie a qualche video su YouTube, e finiti poi in chissà quale cassetto dei ricordi in mezzo ad un mucchio di promesse e buoni propositi rimasti tali.
Mi viene in mente Hachim Mastour, diventato meteora ancora prima di esplodere. Un marocchino di Reggio Emilia che a 16 anni secondo sedicenti esperti doveva riscrivere la storia di un Milan in crisi a suon di capelli laccati e palleggi. Pare vaghi ora tra l’Olanda e la Grecia in cerca di fortune con il pallone tra i piedi. Eppure ha ancora 20 anni, magari un giorno esploderà davvero.

Andando indietro poi i più attenti ricorderanno Marco Motta, che con le sue trentasei presenze in Under21 sembrava pronto a ricevere in eredità le chiavi di una difesa, quella della Nazionale, che dopo il 2006 cercava invano di riforgiarsi. Attualmente gioca tra le fila dell’Omonia Nicosia.
E che dire di Robert Acquafresca? Uno di quegli attaccanti che come sesto al fanta era sempre nel mirino di qualche speranzoso con il “te l’avevo detto che quest’anno era buono” in tasca (il sottoscritto è tra quelli). Ad oggi regala sogni infranti al Sion.

E poi ancora Fabio Vignaroli, arrivato alla Lazio come rinforzo in vista della Champions 2007-2008 e diventato ormai un baluardo della lotta tra tifoseria e presidenza della società capitolina. La sua pagina Wikipedia ci restituisce un Fabio impegnato questa stagione come allenatore dell’Ospedaletti.
Di Daniele Corvia invece ne vogliamo parlare? Cresciuto nelle giovanili della Roma con la quale riesce ad assaporare anche il campo della Champions, finito nel dimenticatoio del grande pubblico, e nell’almanacco di qualche patito ancora speranzoso di vederlo esultare in maglia giallorossa.
Potremmo andare avanti all’infinito continuando a struggerci l’anima ma quanto patito fino a questo punto mi sembra abbastanza. Il momento amarcord è giunto al termine.
Facciamo un grosso in bocca al lupo a Zaniolo, ti auguriamo di non finire mai in questa lista di nomi, i presupposti per diventare un grande campione ci sono tutti.