Il 25 marzo 2019 potrebbe essere una data da ricordare per la storia delle Nazionali di calcio. La Catalunya ha infatti giocato la sua prima partita in una “finestra FIFA”. Prima autonomia a farlo, disputando una prestigiosa amichevole con il Venezuela nello stadio che ospita le gare casalinghe del Girona. Impegno ulteriormente valorizzato dalla recente vittoria della Vinotinto sull’Argentina del rientrante Leo Messi. Anche se a rubare la scena è stato l’affaire maglie dei sudamericani. Lo sponsor tecnico, infatti, non è in grado di fornire il materiale per tempo, così lo staff del Venezuela va al Decathlon.
Rincon e compagni perdono la partita per 2 a 1. A segno per i padroni di casa anche l’ex Roma e Milan Bojan. Ma a poche ore dall’inizio della gara gli ospiti hanno rischiato di non scendere in campo… o di farlo nudi.
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GIVOVA IN RITARDO. LO STAFF DEL VENEZUELA VA AL DECATHLON
Lo sponsor tecnico della Nazionale venezuelana, infatti, non riesce a consegnare in tempo le divise. A questo punto lo staff della Vinotinto ha un’intuizione geniale. Si reca al Decathlon più vicino e acquista una serie di maglie “Quechua”, linea low cost dell’azienda francese, per poi schiaffare il logo della Nazionale a parziale copertura del marchio posto sul prodotto.
10 euro a maglietta, e passa la paura. L’hanno presa però meno sul ridere i calciatori del Venezuela.
Il centrocampista del Torino e capitano della propria selezione Thomas Rincon ci è andato giù pesante con Givova:
“Già solo una maglietta e un pantaloncino sono pochi con una temperatura così fredda, e poi non è di certo una soluzione dover andare a comprare le magliette e stamparle da noi. Chiedo il massimo rispetto per la nostra maglia e la nostra squadra. Tutto ciò è vergognoso”.
E voi, che giocate il torneo di calcetto del giovedì sera con le maglie finanziatevi dal kebabbaro del paese, siete praticamente dei Pro.
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