Lo storico fair play di Di Canio. Redknapp: “Tutti quanti volevamo ucciderlo”

Per chi ha almeno 20 anni rappresenta l’episodio più iconico di fair play visto in Premier League. Nel 1998 Paolo Di Canio, allora nelle fila dello Sheffield Wednesday, veniva squalificato per 11 giornate in seguito all’altrettanto famigerata “spinta” nei confronti dell’arbitro Paul Alcock. Due anni più tardi, il 18 dicembre del 2000, l’attaccante italiano trovava il mondo di redimersi.

Il punteggio tra Everton e West Ham, squadra di Paolo, è fermo sull’1 a 1 a pochi minuti dal novantesimo. Un compagno dell’italiano salta il portiere dei Toffess, scontrandosi poi con lui. Il pallone rimane a disposizione degli Hammers, che lo riscodellano in mezzo proprio in direzione di Di Canio. Ma il numero 10, in posizione decisamente favorevole, sorprende l’intero stadio bloccando il pallone con le mani. Ha visto il portiere avversario a terra e, come spiega con ampi gesti, ha preferito fermare l’azione.

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L’opinione pubblica inglese incorona subito la condotta, tessendo le lodi di Paolo. Compagni e avversari seguono a ruota, e la reputazione del Bomber vola da quel momento alle stelle.

Oggi, a quasi vent’anni di distanza, Harry Redknapp ha però svelato come non proprio tutti, almeno all’inizio, reagirono positivamente al gesto…

Olghi Balliu, dal Cittadella al Real

IL FAIR PLAY DI DI CANIO VISTO DAI COMPAGNI DEL WEST HAM

L’allora allenatore del West Ham ricorda ai microfoni di Sky i momenti successivi al fischio finale:

“Oh, mio Dio! Il giorno in cui ha preso quella palla con l’Everton per far soccorrere Paul Gerrard… Sono uscito dal campo a fine partita con un’espressione che sembrava dire ‘ma cosa ha fatto?’. Stuart Pearce arriva come un fulmine negli spogliatoi e mi dice: ‘Tenetemelo lontano. Altrimenti lo ammazzo, gli strappo via la testa!’. Due minuti dopo avevo l’intervista in diretta su Sky e il giornalista mi disse: ‘che grande giornata per il calcio! Devi essere proprio fiero di lui!’ e io: ‘beh, sì, certo, meraviglioso!’ ma in realtà lo volevamo tutti quanti uccidere”.

Ah, e Stuart Pierce era soprannominato Psycho…

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