Clima rigido in Svizzera ma questa volta non per le basse temperature. Se siete abituati a pensare agli svizzeri come pacati, pignoli, educati e rispettosi delle regole ricredetevi. Tutto il mondo è paese e anche nella Confederazione elvetica c’è chi non conosce le buone maniere.
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Siamo a Lucerna, allo Swissporarena, per il match Lucerna-Grasshoppers. I padroni di casa vincono per 4-0, risultato che per gli ospiti sancisce l’addio alla massima serie e il passaggio alla Challenge League.
LA FOLLIA DEI TIFOSI DEL GRASSHOPPERS
Il Grasshoppers, club di Zurigo, è la squadra più titolata di Svizzera con 27 titoli nazionali conquistati e retrocede, per la seconda volta nella sua storia, dopo ben 68 anni. I tifosi non hanno preso per niente bene, però, la questione retrocessione creando un clima davvero teso.
Al 71’ interrompono la partita. “Toglietevi le maglie e strisciate fino agli spogliatoi” chiedono i sostenitori della squadra. La colpa dei giocatori? Non essere degni di indossare quelle divise. Il capitano e i compagni di squadra tentano una mediazione, ma nulla da fare. I tifosi minacciano l’invasione di campo e intervengono steward e poliziotti in tenuta antisommossa. Dopo quindici minuti di sospensione del match i giocatori consegnano le maglie e l’arbitro sospende la partita, con il risultato non omologato e la probabile sconfitta a tavolino.
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Non è la prima volta che i supporter del club di Zurigo interrompono un match. Era già successo qualche settimana fa, a marzo, con il Sion. In quel caso il Grasshoppers era sotto di due reti e la partita è stata interrotta a causa del lancio dei petardi in campo. Partita, anche questa, persa a tavolino per 3-0. Il club ha naturalmente condannato l’accaduto attraverso il sito ufficiale ed è stata aperta un’inchiesta dalla Procura di Lucerna.
La violenza, l’arroganza e l’inciviltà sono una cosa, il sostegno, il calcio ma soprattutto il tifo, un’altra.