Scambiarsi la maglia a fine partita. Una pratica diffusa in ogni campionato, e riconosciuta universalmente come atto di sportività. Ecco, però non dite una cosa del genere a Sir Alex Ferguson, che al termine di un derby di Manchester del 2002 “distrusse” la stella dello United di allora Ruud Van Nistelrooy proprio per questo.
A ricordare l’aneddoto è stata la leggenda del Club Gary Neville, in un’intervista al Mirror. I Red devils avevano appena perso al Maine Road per 3 a 1 in casa di un modesto Manchester City, ancora ben lontano dall’era d’oro degli Sceicchi. Il Bomber olandese aveva scambiato la maglia con un avversario, e si era presentato nello spogliatoio con la divisa azzurra dei rivali cittadini.
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Van Nistelrooy e la lezione di Sir Alex…
A quel punto, secondo quanto raccontato da Neville, il tecnico scozzese si è rivolto duramente a Van Nistelrooy:
“Non dai via una di quelle maglie. Sono le mie maglie. Sono le maglie di questo Club, non sono le tue maglie. Le vesti solo temporaneamente, non sono qualcosa che possiedi e puoi dare via.”
Il tutto “accendendo” il celebre “phon”. L’effetto asciugacapelli a cui Ferguson sottoponeva i calciatori meritevoli di sfuriate.
“A quel punto ci proibì di scambiare le maglie nelle partite casalinghe. Credo che fu dopo quella sconfitta che disse ‘dovrei far entrare qui i tifosi. Dovrei far entrare i tifosi e farli parlare con voi” ha concluso Neville.
Più che un tecnico, il vero e proprio difensore del fuoco sacro dei Red Devils. Non a caso dal suo ritiro, dopo quasi 30 anni di comando, il più vincente Club d’Inghilterra non ha mai davvero saputo riprendersi, orfano della guida di un leader probabilmente insostituibile.
Unico sir Alex.
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