Ventura riparte. “Due k.o. in Nazionale hanno fatto dimenticare 33 anni in panchina”

Poche volte si è visto qualcosa del genere nella storia del calcio italiano. Una sconfitta, una delusione, un fallimento lasciano sempre strascichi. Quello che è successo a Giampiero Ventura dopo l’eliminazione dallo spareggio mondiale con la Svezia supera tutto. La fase finale che non mancava agli azzurri dal 1958 ha gettato nello sconforto un paese, e distrutto in poche ore la reputazione di un allenatore di lunga esperienza. E ora Ventura riparte.

Un tecnico che non aveva mai raggiunto alti strepitosi, ma qualche bel risultato sì (si veda la qualificazione all’Europa League col Torino) e che godeva di rispetto tra gli appassionati, soprattutto per la propria capacità di valorizzare i giovani. Caratteristica per la quale di fatto era stato scelto a guidare un gruppo azzurro nuovo e in cerca di un’identità.

Un percorso che fino al 3 a 0 del Bernabeu con la Spagna lasciava ben sperare. Poi, il vuoto. La sciagurata doppia sfida con la Svezia, con tante scelte ampiamente criticate soprattutto nella gara di San Siro, e la grigia parentesi con finale surreale alla guida del Chievo. Lì si è dissolto tutto. La stima nei confronti di colui che veniva definito un maestro di calcio, evaporata completamente.

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VENTURA RIPARTE DA SALERNO

Oggi Giampiero Ventura riparte dalla Serie C, ci riprova. “Ho una voglia feroce di ripartire” ha detto durante la conferenza stampa di presentazione alla Salerintana, suo nuova squadra. A 71 però, con una carriera ultratrentennale alle spalle, la vera esigenza è riabilitarsi.

“Con l’Italia sono bastate due sconfitte per far dimenticare i precedenti 33 anni di carriera. Ora voglio riprendermeli e anticipo che me li riprenderò. Forse ho sbagliato ad accettare l’incarico ma ora c’è la Salernitana e sono contento dell’opportunità che questa società mi ha dato perché ritorno a fare ciò che mi è sempre piaciuto: lavorare sul campo ogni giorno.”

Un’espiazione davvero complessa. Ma il lavoro svuota le mente dai brutti pensieri, e può dar vita a nuovi percorsi.

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