Diamantino: la follia del calcio (e del mondo) moderno sbarca al cinema

Non è facile pensare e realizzare un film sul calcio. Il rischio di cadere nella retorica degli stereotipi del pallone è sempre dietro l’angolo. Per riuscirci bisogna allora ribaltare completamente gli schemi, e stupire.

Diamantino – Il calciatore più forte del mondo, vincitore del premio Settimana della Critica all’edizione 2018 del festival di Cannes, lo fa raccontando una favola. Una favola pop dai contorni maledettamente reali. Il protagonista della storia, Diamantino appunto, è portoghese. Per aspetto e parabola sportiva, è vicino alla figura di Cristiano Ronaldo. Talento, successo, fama, sublimazione dell’estetica. Ma a un passo dal sogno mondiale, come accadeva a metà degli anni 90 ai fenomeni NBA di Space Jam, perde il talento e fallisce.

Come per effetto di un incantesimo crolla tutto. Tutti lo mollano, e la sua vita perfetta perde di senso in un istante. D’improvviso il campione smarrito alza per la prima volta in vita sua lo sguardo sul mondo. Si accorge di quel che accade nel suo paese, di ciò che fino a poco tempo prima gli scorreva accanto senza importanza, e di come la sua immagine, artificialmente costruita, non fosse reale.

Diamantino, tanto fenomenale in campo quanto ingenuo e sprovveduto fuori, apre gli occhi. Come si diceva si tratta di una favola moderna, dove i generi si mischiano e le forzature del pallone moderno incontrano la satira politica e sociale, e la fantascienza.

Il film uscirà da noi a Ferragosto, a pochi giorni dall’inizio del campionato. Il perfetto modo per dare uno sguardo diverso (iperbolico e divertente) al calcio, fuori e attorno al calcio, prima di rituttarsi a testa bassa nella nuova stagione agonistica.

Perché in fondo “Chi sa solo di calcio, non sa nulla di calcio” diceva Mourinho. E probabilmente aveva ragione.    

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