In un calcio che negli ultimi mesi ha cambiato un sacco di regole, quella sulla posizione dei portieri in occasione dei calci di rigore rischia di essere la più complessa da gestire in fase di attuazione pratica. Per i falli di mano la nuova regola che pone l’attenzione sulla posizione delle braccia escludendo la volontarietà nella valutazione dell’arbitro, risulta più severa, ma più facilmente gestibile. Per i portieri e i calci di rigore invece, a differenza di quanto si potesse pensare in fase di progettazione, la realtà è più complessa.
Per certi versi si ripropone il problema riscontrato con l’ingresso anticipato dei giocatori in area prima della battuta del rigore. L’arbitro, tecnicamente, sarebbe tenuto a far ripetere e ammonire ogni volta gli “invasori”, fino ad ottenere un’esecuzione “pulita”. Dovrebbe, ma molto più di frequente si limita a una ripetizione al massimo, pur persistendo l’infrazione.
Lo stesso dovrebbe accadere ora per la posizione del portiere. Se l’estremo difensore non ha almeno un piede sulla linea di porta al momento della battuta, l’esecuzione va ripetuta. La nuova regola è paradossalmente più tenue rispetto alla precedente, che voleva entrambi i piedi del portiere sulla linea. Ciò che cambia davvero ora è la possibilità d’intervento del VAR. Ma gli arbitri in sala stanno intervenendo?
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Portieri e calci di rigore. Le prime polemiche
Come dicevamo, nonostante sia piuttosto facile riscontrare l’infrazione grazie al lavoro degli assistenti e al VAR, in seguito a episodi chiavi di partite importanti sono già sorte polemiche.
Adrian e il rigore decisivo in Supercoppa Europea
Il primo trofeo europeo della stagione si decide ai calci di rigore. Il giovane Tammy Abraham va sul dischetto per il rigore decisivo e si fa ipnotizzare dall’inatteso eroe di serata Adrian. Il Liverpool batte il Chelsea, ma immediatamente circola in rete un fotogramma chiarissimo. Il portiere spagnolo è con entrami i piedi oltre la linea al momento della battuta di Abraham. Il calcio di rigore andava ripetuto.
Ter Stegen e l’intervento salva-Barcellona a Dortmund
Prima giornata di Champions, Borussia-Barcellona. Marco Reus è fermato da un prodigioso intervento del connazionale Ter Stegen, e la gara termina sullo 0 a 0. Il portiere blaugrana è però ampiamente con i piedi oltre la linea di porta. Il rigore non viene ripetuto e, dato significativo, non c’è nessuna protesta da parte dei calciatori del Borussia.
Un’applicazione dunque un po’ controversa, senza per il momento nessun ausilio agli arbitri in campo. Ad oggi sembra prevalere una sorta di “interpretazione”, per una situazione di gioco dove però l’interpretazione non ha senso d’esistere. Per evitare caos in futuro, alla UEFA dovranno intervenire.
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