Barcellona, Koeman il “cattivo” non ce la fa più e sbotta: “Adesso parlo io!”

Da quando Ronald Koeman si è seduto sulla panchina del Barcellona ha dovuto vedersela con diverse gatte da pelare. Dopo il tira e molla legato a Messi, che alla fine è rimasto solo perché minacciato dalla Federcalcio spagnola e dai legali del club blaugrana, il tecnico olandese è stato ritenuto responsabile dell’addio di Luis Suarez, cosa che ha fatto infuriare la stessa Pulce. Eppure Koeman in tutto questo caos che si è creato c’entra poco, almeno stando a quando sostiene.

Koeman cattivo o vittima del Barcellona?

Chiaro che la tempesta che si è creata è frutto di qualcosa che non andava già prima. Ma il sergente olandese si è trovato proprio nell’occhio del ciclone e alla fine è sbottato. Mi pare che mi si voglia dipingere come il cattivo di questo film, ma prima che arrivassi io alcune decisioni erano già state prese e io le ho avallate. Ma non le ho prese io. Ho mostrato soltanto rispetto per Luis Suarez, sia come persona che come calciatore. Gli ho detto che se fosse rimasto sarebbe stato difficile per lui giocare, ma che avrebbe comunque fatto parte della squadra”. Il pistolero è andato via in lacrime e si è accasato all’Atletico Madrid.

Una notizia mal digerita da Messi che ieri su Instagram ha scritto: “Avresti meritato un addio degno di quello che sei: uno dei più grandi giocatori della storia del club, capace di conseguire risultati tanto di squadra quanto individuali. Non avresti meritato ciò che ti hanno fatto, ma la verità è che a questo punto non mi sorprende più nulla. Proprio sul numero 10 argentino, Koeman ha voluto rassicurare tutti: “È normale che Messi sia triste perché se ne è andato un suo grande amico. Ma Leo è stato un esempio per tutti, sia in allenamento che in partita. Non c’è stato un allenamento in cui non abbia mostrato il massimo dell’impegno, non ho dubbi su di lui”.

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