Ceferin attacca i dissidenti: “Dirigenti incompetenti. Io minacciato per aver detto no alla Superlega”

Aleksander Ceferin torna a parlare in una lunga intervista ai microfoni del settimanale tedesco Der Spiegel e attacca nuovamente i tre club dissidenti. Il presidente della UEFA è un fiume in piena e non risparmia nessuno, rivelando anche di essere stato minacciato per aver detto no alla Superlega. 

Ceferin attacca i dissidenti: “Dirigenti incompetenti”

Per l’avvocato di Lubiana i tre club hanno tentato di uccidere il calcio e non gli dispiacerebbe affatto se lasciassero la Uefa: “Non mi dispiacerebbe se si separassero. Trovo divertente però che vogliono partire ma allo stesso tempo si sono iscritti alla nuova stagione di Champions. Ho letto che ora stanno pagando anche dei lobbisti per screditare l’Uefa, influenzando giornalisti e politici. Questo è pazzesco”. 

Per Ceferin, questi club hanno semplicemente dei dirigenti incompetenti: “Non si arrendono? Il motivo bisognerebbe chiederlo a loro. Alcuni club hanno solo capi incompetenti”. E poi, senza troppi giri di parole, tira una frecciata a Florentino Perez: “Si lamentano che gli stipendi sono troppo alti. Ma chi ha firmato questi contratti? Non io. Florentino Perez si lamenta e dice che il club può sopravvivere solo con una Superlega e poi provare a ingaggiare Kylian Mbappé per 180 milioni di euro”.

Non mancano naturalmente gli attacchi all’ormai ex amico Andrea Agnelli: “Sono stato il padrino di sua figlia e per me è stato un onore. Gli altri membri della sua famiglia mi piacciono molto, ma con lui ho fatto un errore di giudizio. Io e lui siamo il più distanti possibile”.

Ceferin attacca i dissidenti: “Io minacciato per aver detto no alla Superlega”

Ceferin, infine, rivela anche di aver ricevuto una chiamata particolare dopo la creazione della Superlega: “Sono stato come in una lavatrice. Non ho dormito, mangiato o bevuto. Sono successe cose strane anche dopo. Una volta ero in macchina con mia moglie mentre andavo ad uno spettacolo teatrale. Un consigliere della Super League mi ha chiamato e mi ha suggerito di fare squadra con loro: l’Uefa dovrebbe organizzare la Super League. Gli ho detto che sarei stato pazzo se l’avessi fatto. Mi ha risposto che avevano un sacco di soldi e influenza e mi avrebbero fatto causa se non mi fossi arreso. Mi ha minacciato di denuncia penale! Gli ho detto che, prima di tutto, se avesse davvero fatto una cosa del genere, si sarebbero dovuti assicurare che fossi ammanettato. Se la comunità calcistica lo vedesse, lui e la sua gente sarebbero spacciati. Mia moglie era totalmente scioccata”.

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