Premier League, truffatori offrono certificati vaccinali falsi ai calciatori no-vax

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Calciatori della Premier League presi di mira dai truffatori. Solo pochi giorni fa la massima serie inglese aveva diffuso i dati sulla situazione vaccini tra gli atleti: il 68% dei calciatori ha completato il ciclo vaccinale e l’81% ha già ricevuto la prima dose. In molti però rimangono scettici. Il 19% dei professionisti infatti risulta non vaccinato. E proprio i calciatori no-vax, in queste ultime settimane, sono stati presi di mira dai truffatori. Alcune persone hanno offerto ai giocatori dei certificati vaccinali in cambio di soldi. Una pratica naturalmente illegale. 

Premier League, truffatori offrono certificati vaccinali falsi ai calciatori

Certificati vaccinali falsi alla modica cifra di mille sterline, è quanto offerto da alcuni truffatori ai calciatori no-vax della Premier League. Alcune tra le più importanti stelle della massima serie inglese sono state prese di mira da persone che offrono loro documenti falsi sui vaccini. Ai giocatori è stato detto che possono ricevere i due certificati direttamente sui loro telefono pagando circa 1200 euro. La Premier League afferma di non essere a conoscenza della truffa, ma quattro club hanno confermato la notizia a Sportsmail.

Non è noto se i giocatori ancora da vaccinare abbiano aderito all’offerta. Gli addetti ai lavori di diversi club hanno affermato che i loro atleti hanno informato il personale della situazione. Un certo numero di giocatori ha sollevato infatti preoccupazioni con il personale medico della propria società in merito alla truffa.

L’81% dei giocatori ha ricevuto almeno un vaccino, ma c’è da sottolineare che i tassi oscillano in modo significativo tra i club. Il mese scorso Sportsmail aveva rivelato che solo sette club erano completamente vaccinati per oltre il 50%. La Premier League ha specificato in una nota ai club che “c’è molta strada da fare”. Per incentivare la vaccinazione ha anche pensato di premiare i club con il maggior numero di giocatori vaccinati. Ora però, a causa di questa nuova truffa, bisognerà capire se i professionisti presenteranno certificazioni vere o false.

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