L’incredibile vicenda dell’ex Schalke 04 Hiannick Kamba si è risolta inevitabilmente con una condanna per lui e per la moglie. Il calciatore era ufficialmente ‘morto’ nel 2016 nella Repubblica Democratica del Congo, suo paese d’origine, a causa di un incidente d’auto e a seguito della tragedia sua moglie aveva ricevuto un cospicuo indennizzo dall’assicurazione, risarcimento ovviamente non dovuto dato che l’ex difensore era vivo e vegeto e lavorava come chimico per un fornitore di energia elettrica nella zona della Ruhr. Una truffa da film…
Arrestato ex Schalke
Il 9 Gennaio 2016 una tragedia colpì il mondo del calcio: l’ex giocatore dello Schalke 04 Hiannick Kamba, compagno di squadra di Manuel Neuer nel settore giovanile del club, morì in un tragico incidente automobilistico nel suo paese d’origine, la Repubblica Democratica del Congo. Una vicenda che scosse i suoi ex compagni, le squadre in cui aveva giocato e anche l’azienda di elettricità tedesca in cui lavorava come tecnico chimico una volta lasciato il calcio. Peccato che a distanza di qualche anno Bamba ricomparve nella zona della Ruhr, decisamente vivo. Il fatto è che sua moglie, Christina von G (chiamata in questo modo per la legge sulla privacy), aveva incassato un bell’assegno da oltre un milione di euro dall’assicurazione…

L’ex Schalke aveva sempre negato ogni accusa, dichiarando di essere stato rapito, trascinato in un villaggio remoto e lasciato lì privo di soldi senza aver modo di contattare il mondo esterno e smentire la voce della sua presunta dipartita. Una dipartita inscenata, sempre secondo l’ex giocatore, dalla moglie e dalla madre. Kamba e sua moglie sono stati entrambi processati per frode. Il procuratore Hauke Schlick ha affermato che la storia del rapimento non tornava poiché l’imputato era una persona intelligente che avrebbe sicuramente potuto trovare un modo per contattare il mondo esterno, secondo quanto riportato dalla Bild.

Michael-Konrad Wolff, l’avvocato di Christina von G., ha dichiarato: “Era sorpresa dalla notizia della morte di Hiannick come chiunque altro. Inizialmente la sua principale preoccupazione era come avrebbe potuto portare il corpo in Germania“. Entrambi gli imputati sono rimasti in silenzio durante il processo, che si è concluso con una condanna di 3 anni e 10 mesi per la coppia.