La Uefa ha sanzionato ben otto club europei per una serie di violazioni relative al fair-play finanziario. La nuova prima sezione dell’Organo di controllo finanziario dei club (Cfcb) ha annunciato che le squadre che non hanno rispettato i paletti importi dal FFP sono state multate da 15 fino a 250mila euro. Nessuna società italiana è presente tra quelle multate.
Arriva la mannaia del Fair play finanziario
Astana (Kaz), Cluj (Rou), Cska Sofia (Bul), Mons Calpe (Gib), Porto (Por), Real Betis (Esp), Santa Clara (Por) e Sporting Lisbona (Por) non hanno rispettato il requisito “nessun debito scaduto” e sono state dunque sanzionate dalla Uefa in applicazione delle norme del Fair play finanziario. Astana e Cluj sono state multate rispettivamente di 150mila e 200mila euro mentre tutti gli altri club sono stati sanzionati con un contributo finanziario incondizionato e con l’esclusione condizionale dalla prossima competizione Uefa per club alla quale dovessero qualificarsi nelle prossime tre stagioni (ovvero 2022/23, 2023/24 e 2024/25), a meno che non dimostrino entro il 31 Gennaio 2022 di aver pagato le somme dovute.

Queste le sanzioni inflitte: 75 mila euro per il Cska Sofia e il Santa Clara; 15 mila euro per il Mons Calpe; 300 mila euro per il Porto; 250 mila euro per il Betis e lo Sporting. Inoltre, la Uefa ha riscontrato che l’Aek Atene non ha rispettato diversi requisiti in materia di licenze per club e fair play finanziario e ha concluso con la società greca un accordo transattivo. L’Aek ha accettato di pagare un contributo incondizionato di 1,5 milioni di euro e sarà soggetto a un’ulteriore trattenuta del 10% del premio in denaro offerto dal massimo organo del calcio europeo per la partecipazione alla prossima competizione europea alla quale dovesse qualificarsi. Salvo invece il Besiktas.
