Arrivano le prime parole dell’ex presidente della Sampdoria Massimo Ferrero, arrestato lunedì con l’accusa di reati societari e bancarotta e tuttora detenuto presso il carcere di San Vittore a Milano. L’imprenditore romano si è sfogato per il trattamento ricevuto e soprattutto ha protestato contro il mancato riconoscimento degli arresti domiciliari. Le sue parole sono state riportate dai quotidiani Il Tempo e La Stampa.

Le parole di Ferrero
“Ero qui a Milano per prendere il nuovo allenatore invece alle sette di mattina sono venuti ad arrestarmi. Dicono che potrei fuggire: è una follia, dove potrei andare? Se avessi voluto avrei potuto far perdere le mie tracce quando stavo girando le puntate di Pechino Express“. Queste le prime parole di Ferrero, detenuto da lunedì nel carcere milanese di San Vittore dopo l’arresto per le accuse di reati societari e bancarotta fraudolenta. “Non mi hanno mandato agli arresti domiciliari perché ritenevano che non era una misura adeguata“, prosegue l’ex patron della Sampdoria. “Ma se ho la Digos che mi segue da tempo e mi mettevano il braccialetto elettronico agli arresti domiciliari come potevo scappare?“, si chiede.

Ferrero ha anche raccontato alcuni particolari del momento del suo arresto: “Sto bene, adesso sto bene, anche se sono in cella. Lunedì mi sono arrabbiato con i finanzieri che non mi hanno concesso di essere trasferito nella mia casa romana per assistere alla perquisizione e mi è uscito un fiotto di sangue dal naso, ho avuto un picco di pressione”. Obiettivo del suo legale Giuseppina Tenga è ora quello di ottenere i domiciliari per l’imprenditore, stesso provvedimento preso nei confronti della figlia e del nipote.
