Pochi giorni fa aveva fatto molto rumore la presunta intervista rilasciata dall’ex centrocampista di Bologna, Inter e Sassuolo Saipher Taider, il quale aveva a quanto pare dichiarato a GoalArabia di essere praticamente sul lastrico soprattutto a causa dei mancati stipendi percepiti durante la sua esperienza in Arabia Saudita all’Al-Ain Saudi. “Ho perso tutto e non posso pagare l’affitto o le tasse scolastiche dei miei figli”, le parole del centrocampista. Il quale però, alcuni giorni dopo, ha chiarito quelle affermazioni…
Taider sul lastrico? Un misunderstanding
In un lungo post pubblicato tramite una Instagram Stories, Taider ha voluto chiarire che le sue parole erano state palesemente travisate: “Ciao, ho ricevuto molti messaggi di sostegno negli ultimi 2 giorni. Grazie ancora. Certe righe della mia intervista a Goal Arabia sono state sicuramente mal interpretate. Alla mia famiglia, ai miei figli ed a me non manca nulla grazie a Dio“, ha scritto l’algerino.
“Volevo semplicemente riferirmi a certi giocatori o ad altre persone – continua Taider nel post – che purtroppo non possono sostenere le proprie famiglie, proprio per mancanza di rispetto, professionalità e onestà da parte di tanti club – come il mio ex club Al-Ain – che possono mandare in frantumi carriere, sogni e obiettivi non adempiendo ai propri obblighi finanziari e professionali. Questi club devono assumersi le proprie responsabilità ed essere fortemente sanzionati dalla loro federazione e dal loro Ministero dello Sport quando la FIFA li obbliga, come nel mio caso“.
Un riferimento a tutti coloro che, non avendo una grossa disponibilità economica, subiscono soprusi simili a quanto accaduto a lui insomma. Taider ha poi fatto un’ulteriore precisazione alla Gazzetta dello Sport: “Gioco ad alti livelli da dieci anni, il mio era un discorso generale riferito a chi ha stipendi ‘normali’. Magazzinieri, preparatori, ragazzi dell’ufficio stampa. Io sono uno che crede ai contratti, punto. E stavolta non sono stati rispettati. Così come le persone. Lì invece si svegliano la mattina e ti dicono ‘Io oggi non ti pago’. Così non si fa, non è possibile lavorare senza stipendio“.
Niente ristrettezze economiche per l’algerino dunque. Solo una strenua difesa contro chi subisce soprusi di tipo economico unita ad un banale misunderstanding…
