La doppietta di Lozano contro il Bologna ha riacceso le luci dei riflettori sull’ala messicana, designato improvvisamente come erede di Insigne, promesso sposo al Toronto. Il giocatore ha rivelato di aver passato momenti difficili a causa del covid e dell’infortunio all’occhio rimediato in nazionale.
Lozano parla della quarantena per il covid
“Gli infortuni ci hanno penalizzato – ha dichiarato Lozano al Corriere della Sera, giustificando il crollo in classifica del Napoli –. Il Covid, e io so bene cosa significa, ci ha messi al tappeto. Ma siamo ripartiti e possiamo infastidire tutti. Questo virus ha condizionato il mondo. E anche il calcio ha pagato un prezzo alto, per un atleta la ripresa è difficile”. Un problema che El Chucky ha vissuto sulla sua pelle: “Una sofferenza emotiva oltre che fisica. Il virus è un mostro invisibile che ti prende la testa. Ero in Messico e avrei voluto trascorrere il Natale in famiglia; invece sono stato chiuso in camera tra mille paure. Mi sono ripreso, non ho smesso di lavorare e i risultati si stanno vedendo”.
Non solo il covid, l’infortunio all’occhio l’ha tenuto fuori dai campi per un po’: “Momenti di terrore, il dolore era fortissimo. Ho temuto di perdere l’occhio. E non volevo rassegnarmi all’idea che non avrei più potuto giocare a calcio. I medici sono stati tempestivi e rassicuranti, poi mi hanno rivelato che il mio occhio era stato a rischio. Una paura che mi sono portato dentro per tanto tempo: la ferita bruciava e ad ogni contrasto temevo il peggio”. Lozano pensa già a cosa fare quando appenderà gli scarpini al chiodo: “Cosa faccio nel tempo libero? Gioco con i miei figli. E poi devo studiare. Sono all’ultimo anno del diploma di educazione fisica. Quando il calcio finisce poi serve un lavoro“.