Hanno fatto discutere le dichiarazioni di Zlatan Ibrahimovic al settimanale “Journal du Dimanche” in cui ha difeso la scelta del suo amico Djokovic di non vaccinarsi. L’attaccante del Milan ha anche parlato di Mbappé consigliandolo di lasciare Parigi per crescere lontano da casa.
Ibrahimovic difende Djokovic
“Vaccinarsi per ragioni di salute non è lo stesso che per partecipare a un torneo di tennis – parola di Zlatan Ibrahimovic che si è schierato con Djokovic sulla questione della vaccinazione –. Chi si vaccina lo fa perché ci crede e pensa sia efficace contro la malattia. Ma ognuno ha la sua opinione. La gente non dovrebbe essere costretta a vaccinarsi solo per andare al lavoro. Io mi sono vaccinato perché penso sia il modo migliore per proteggermi, non per giocare a calcio. Si tratta di due situazioni differenti”. Il tennista serbo è stato recentemente escluso dagli Autralian Open proprio perché non vaccinato.
Ibrahimovic intervistato anche dell’Equipe ha parlato del suo passato al Psg, di Donnarumma e di Mbappé. “Sono fiero di quello che ho fatto al PSG – ha svelato lo svedese -. Ogni giorno, il club diventa sempre più grande e posso dire che anche io ho dato la mia parte, portando ciò che avevo imparato alla Juventus e al Milan. Non mi sono adattato io al PSG, è stato l’inverso. Il club quando mi prese voleva raggiungere il livello più alto, ma c’era tanto su cui lavorare. Sono orgoglioso di dire a me stesso che ero lì all’inizio, vedendo dove sono arrivati oggi. Io arrogante? Dico solo che i francesi sono considerati arroganti, e dicevano a me di essere arrogante. Quindi, dico: avrebbero dovuto essere fieri di me. Rappresentavo perfettamente la Francia. Forse anche meglio dei francesi stessi”.
E a proposito di PSG, lì oggi c’è Gigio Donnarumma. Un portiere che Ibra conosce bene, visto le sue parole: “È il più forte del mondo e basta. Non c’è da discutere. Ho giocato con lui, so cosa sto dicendo”. Su Mbappé: “Mi ha chiesto un consiglio sul suo futuro e gli ho detto: ‘Al tuo posto andrei al Real’. Ho giocato in diversi paesi ed è così che sono cresciuto. Se resti sempre nel giardino di casa è più facile. Se vai in quelli degli altri è un’avventura…“.