Nuova impresa per Pierluigi Gollini. Mentre si discute sul suo futuro professionale e sul suo possibile addio al Tottenham, il portiere approfitta della pausa invernale della Premier League per fare un annuncio. L’estremo difensore ha pubblicato sul proprio profilo Instagram alcune foto per condividere con i follower la sua ultima avventura imprenditoriale: un nuovo centro di padel nella sua città natale, Ferrara.
Gollini apre un centro di padel a Ferrara: sempre più calciatori investono in questo sport
Il 26enne, che si è unito agli Spurs in prestito con opzione di acquisto la scorsa estate dall’Atalanta, ha mostrato il centro attualmente in costruzione: “La mia casa, le mie radici, la mia gente…Qui è dove è nato e dove ho coltivato il mio amore per lo sport e non potevo che partire da qui con questo mio nuovo progetto. Dopo tanti mesi e tanto lavoro, tutto comincia a prendere forma! Stay tuned”.
Gollini è solo l’ultimo dei tanti calciatori, ex o in attività, che si è avvicinato al padel. Ormai si parla di mania, e i numeri parlano chiaro. Se ne nel 2019 i campi in Italia erano solamente un migliaio, ora sono più di tremila. E se due anni fa i tesserati erano circa 7 mila, oggi se ne contano più di 60 mila.
Una diffusione inarrestabile legata sì probabilmente alla pandemia, ma anche al contributo in termini di immagine di tanti calciatori. Da Totti a Mancini, da De Rossi a Zambrotta fino agli atleti ancora in attività, come Alessandro Florenzi o Ciro Immobile oltre a Radja Nainggolan. Tutti pazzi per il padel.

Giocatori ma anche investitori. Se l’ex capitano della Roma e il centrocampista belga si sono fatti costruire un campo di padel nel giardino di casa, c’è anche chi ha aperto dei centri, proprio come Gollini. Albertini e Casiraghi hanno aperto una struttura a Milano, Ibrahimovic ha aperto 5 centri in Svezia, Materazzi e Barzagli stanno aprendo un centro a Perugia, Gianluca Zambrotta nel 2014 ha aperto uno dei primi campi in Italia, a San Fermo, vicino a Como: “Lo conobbi quando giocavo a Barcellona, lì sono 10 anni avanti a noi”, svela l’ex terzino della Nazionale alla Gazzetta dello Sport.
Ma perché ha tanto presa sui calciatori: “È uno sport intuitivo, socializzante, aggregativo – spiega Zambrotta –. E poi il post partita ricorda il clima dello spogliatoio: sfottò, commenti, analisi. Ci si diverte”. Non solo atleti, il padel prende tutti, giovani e piccini: “Imparare è facile, soprattutto a livello amatoriale. Si può giocare a tutte le età. Poi ti diverti, c’è competizione. È un gioco di attesa e controllo. Molto più facile rispetto al tennis”. Proprio per queste ragioni, il mercato è sempre più in crescita. I calciatori, o coloro che hanno la possibilità di investire, trasformano così la loro passione in attività imprenditoriale. E c’è da scommettere che la padel mania saprà conquistare altri calciatori-imprenditori.