Qualche mese fa il brano “Mi fai impazzire” cantato in coppia con Sfera Ebbasta è diventato una hit estiva facendo conoscere ai più Blanco, giovane talento emergente della canzone italiana. Adesso tutta Italia lo applaude a Sanremo con “Brividi” cantata con Mahmood, forte candidata a vincere il festival e già trionfante su Spotify con 3,3 mln di ascolti il primo giorno che l’ha reso il brano italiano con più ascolti in 24 ore. In pochi, però, sanno, che Riccardo Fabbriconi, vero nome di Blanco, prima di intraprendere la carriera musicale, giocava a calcio ed era anche bravo. Avrebbe potuto continuare la strada da calciatore e magari oggi giocherebbe in serie A, ma la pandemia ha scombinato i suoi piani e ha portato il ragazzo a scegliere la musica come compagna di vita.
Riccardo Fabbriconi dal calcio al Festival di Sanremo
Difensore centrale ma dai piedi delicati, così viene definito Fabbriconi in arte Blanco da chi l’ha visto giocare a calcio. Cresciuto nelle giovani della Feralpisalò, che in questi giorni sta facendo il tifo per lui sui social, era diventato capitano della squadra Allievi della Vighenzi Padenghe prima di appendere gli scarpini al chiodo. “Un giorno entrò nel mio ufficio e mi disse che voleva lasciarci per la musica – racconta il suo ex allenatore Vittorio Sandrini al Corriere della Sera -. Non ci credemmo fino in fondo, quando ce lo confidò. Sapevamo che cantava, alcune tracce si potevano trovare sul suo canale YouTube, di ritorno dalle trasferte in pullman i ragazzi intonavano spesso ‘Notti in bianco’“.
L’allenatore provò a convincerlo a continuare col calcio, ma poi arrivò il lockdown: “Non avevamo compreso quanto per lui la cosa fosse seria, tanto che insistemmo perché provasse a fare entrambe le cose. Inizialmente accettò, poi ci pensò la pandemia a rendere definitiva la sua decisione. Ancora adesso è una delle cose che mi stupisce maggiormente, perché non ne conosco tanti di suoi coetanei che abbiano avuto la sua convinzione nell’intraprendere con tutto sé stesso un percorso. Anche perché lui avrebbe lasciato una strada che gli dava prospettive, per un’altra che non portava con sé alcuna garanzia di successo”.

Sandrini che adesso è fan di Blanco: “Pensavo fosse uno scherzo, invece sette mesi dopo mi sono ritrovato ad ascoltare un suo pezzo in radio: ero in macchina, stavo guidando verso Montichiari, quando su Radio Zeta passarono ‘La canzone nostra’. Gli telefonai subito, colmo di emozione. La stessa provata martedì osservandolo in televisione. Una storia incredibile, penso che nemmeno lui potesse aspettarselo. Figuriamoci noi. L’importante è che abbia trovato il modo più congeniale per esprimere quello che ha dentro. Quello che fuori dal campo nascondeva, che in campo faceva intravedere, e che col microfono in mano sta mostrando a tutta Italia“.