Il Manchester United, ormai è chiaro a tutti, non naviga in acque serene. Come è chiaro che l’esonero di Ole Gunnar Solskjaer e la successiva nomina di Ralf Rangnick ad allenatore ad interim non hanno risolto le difficoltà dei Red Devils. Ma ora, come se non bastasse, il club deve affrontare un altro problema. I guai della squadra si sono intensificati dopo l’arresto di Mason Greenwood. Lo spogliatoio infatti si è diviso anche sul caso del 20enne. Alcuni giocatori, in particolare, non condividono l’idea di abbandonare Mason, perché innocente fino a prova contraria.
Manchester United, spogliatoio diviso anche sul caso Greenwood
Molti giocatori Red Devils – tra cui Edinson Cavani, Cristiano Ronaldo e Victor Lindelof – dopo l’arresto per sospetto stupro, hanno deciso di non seguire più il 20enne su Instagram, eliminandolo di fatto dalla loro vita e abbandonandolo al suo destino. I ben informati sostengono che questi giocatori e il club abbiano esercitato pressioni sugli altri giocatori affinché seguissero l’esempio. Ma alcuni membri della prima squadra, racconta una fonte vicina al club al Sun, non erano affatto d’accordo e ritengono tutt’ora sbagliato che Greenwood venga abbandonato.
Mason è innocente fino a prova contraria: “Un giocatore in particolare è furioso per questo. Sente che abbandonare Mason mostra che non sono un gruppo unito. Se Mason viene condannato per ciò di cui è stato accusato, allora chiaramente tutti i giocatori saranno inorriditi. Ma la polizia non ha nemmeno deciso se ha prove sufficienti per accusarlo o meno. Alcuni di coloro che gli sono più vicini ritengono che bisogna attendere il corso della giustizia prima di abbandonarlo. Ma quando alcuni dei giocatori hanno iniziato a scaricarlo, hanno sentito di doverlo fare anche loro. Uno dei giocatori ha detto che ha mostrato come la squadra non fosse unita e ha mostrato che troppe volte si comportano come singoli”.
Greenwood è stato arrestato domenica scorsa e interrogato per sospetto stupro, aggressione sessuale, aggressione e minaccia di omicidio. Il giocatore è stato sospeso dalla prima squadra, le sue maglie non sono più in vendita e gli sponsor l’hanno abbandonato.
L’allenatore dello United Ralf Rangnick, alcuni giorni fa, ha parlato per la prima volta l’arresto dell’attaccante: “Ne abbiamo parlato con la squadra ma sono abbastanza sicuro che tutti capiranno che le discussioni interne dovrebbero rimanere interne. È una situazione insolita per tutti”.