L’Olympique Marsiglia, come ampiamente pronosticato, vince i playoff di Conference League contro il Qarabag, ma la gara sarà ricordata per il gesto di fair play di Ibrahima Wadji, attaccante del club di Baku.
Wadji segna di mano e poi si pente
È il 34’ minuto di gioco, il 26enne salta sul cross dalla sinistra ma troppo alto per colpire di testa. Il pallone supera comunque il portiere avversario Mandanda perché Wadji d’istinto allunga la mano e segna. Per l’arbitro polacco Frankowski è tutto regolare, ma i giocatori del club francese cominciano a protestare. Passano i minuti, la rabbia dell’Olympique Marsiglia non si placa e il direttore di gara non va al VAR, non perché sicuro della sua scelta ma perché la tecnologia in questa competizione è prevista solo in finale.
Niente VAR e allora ci pensa il diretto interessato a sistemare la vicenda. Dopo qualche minuto di incertezza, Ibrahima Wadji, con il supporto del suo allenatore, decide di ammettere di aver segnato di mano. L’arbitro annulla quindi il suo gol del pareggio. La formazione francese vince poi per 3-0 il match, ma supera il Qarabag grazie a un risultato complessivo di 6-1, tra andata e ritorno.
Wadji segna di mano, Guendouzi: “Devi dire la verità o Dio ti punirà”
Il senegalese dopo la partita, ai microfoni di RMC, è tornato sull’episodio del gol di mano ma soprattutto sulla sua confessione: “In effetti l’allenatore è una persona seria, non gli piace imbrogliare. È stato difficile, perché sapevo di aver toccato il pallone con la mano. L’ho detto al mio capitano e a tutti i miei compagni di squadra. L’ho toccato con la mano. L’allenatore mi ha detto che non dobbiamo segnare con la mano. ‘Devi prenderti le tue responsabilità’. Così sono andato a parlare con l’arbitro e lui ha annullato il gol”.
Il tecnico, però, non è l’unico ad averlo spinto a confessare. Wadji ha parlato di pressioni da parte dei giocatori del Marsiglia, in particolare quella di Matteo Guendouzi: “Era complicato per i miei compagni di squadra. Volevano la vittoria. Guendouzi si è avvicinato e mi ha detto ‘Sei musulmano, se non dici la verità Dio ti punirà’. Ma poi mi hanno ringraziato”.