Da stamattina le delegazioni ucraine e russe sono a colloquio per trovare un punto d’incontro per far cessare la guerra. Tra i partecipanti all’incontro in Bielorussia c’è anche il patron del Chelsea Roman Abramovich chiamato dall’Ucraina in veste di mediatore.
Abramovich in Bielorussia come mediatore per la pace
La guerra scoppiata improvvisamente tra Ucraina e Russia ha coinvolto nel giro di pochi giorni tutto il mondo. Anche il calcio ha avuto ripercussioni con la finale di Champions League che è stata spostata da San Pietroburgo a Parigi e con la Fifa che ha imposto che la nazionale russa giochi senza inno, senza bandiera che disputi le partite casalinghe in campo neutro e senza spettatori. Ma, soprattutto, non più Russia ma “Unione Calcistica Russa”. Anche Abramovich è stato colpito dalle sanzioni della UE: il magnate russo ha infatti annunciato pochi giorni fa di aver lasciato la presidenza del Chelsea nelle mani della fondazione benefica del club. Tutto questo per impedire che le sanzioni economiche imposte dal governo britannico agli oligarchi vicini al presidente Vladimir Putin possano in qualche modo coinvolgere il club.
Inoltre per dimostrare la sua buona fede e la sua contrarietà nelle scelte belliche di Putin, Abramovich ha accettato l’invito della delegazione ucraina a partecipare ai negoziati con la Russia in Bielorussia. La notizia lanciata dal Jerusalem Post, è stata confermata da un portavoce del patron del Chelsea che ha dichiarato: “Posso confermare che Roman Abramovich è stato contattato dalla parte ucraina per il supporto nel raggiungimento di una risoluzione pacifica e che da allora ha cercato di aiutare. Considerando la posta in gioco, vi chiediamo di comprendere la nostra scelta di non aver voluto commentare né situazione in quanto tale né il suo coinvolgimento”. L’ambasciatore ucraino in Israele Kornichuk ha dichiarato “di apprezzare chiunque possa aiutare, se ha abbastanza influenza”.
