L’appello di Shevchenko: “Non riesco a non piangere. Aiutate la mia gente, ne hanno bisogno”

Ospite dell’ultima puntata di Che Tempo Che Fa, l’ex stella rossonera Andriy Shevchenko si appella agli italiani per un aiuto alla sua Ucraina: “Sento che l’Italia è la mia seconda patria. Ve lo chiedo per favore: aprite il cuore alla mia gente“.

Shevchenko chiede aiuto per l’Ucraina in lacrime

Andriy Shevchenko, in diretta tv, torna a parlare della situazione dell’Ucraina per sensibilizzare il pubblico sulla crisi bellica che sta affliggendo il suo paese d’origine. Visibilmente commosso, inizia l’intervista dicendo che non riesce a non piangere di fronte alle terribili immagini degli ultimi giorni.

Forte della sua grande influenza ha voluto lanciare il proprio messaggio di pace: “La potenza dello sport è enorme, soprattutto con il messaggio che diamo alle persone. Noi possiamo cambiare la mente delle persone. Quello che possiamo fare è parlare di più e non fermarci mai”

Sheva aveva già rotto il silenzio sulla questione con un videomessaggio riprodotto in occasione del derby di Coppa Italia: “Da San Siro vi chiedo di far sentire il vostro sostegno per la pace in Ucraina. Il popolo ucraino vuole la pace, perché la pace non ha confini. Perché ciò che ci unisce deve essere più forte di ciò che ci divide. Fermiamo insieme questa guerra. Un abbraccio a tutti“.

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Shevchenko mostra fiero la bandiera dell’Ucraina dopo la vittoria della Champions League col Milan nel 2003

L’appello di Shevchenko per la pace

L’ex calciatore ha organizzato una raccolta fondi in collaborazione con la Croce Rossa Italiana che ha già ottenuto donazioni per più di 100mila euro. “Quando sono arrivato in Italia, l’Italia mi ha aperto il cuore. Mi avete fatto sentire uno di voi. Sento che l’Italia è la mia seconda patria. Ve lo chiedo per favore: aprite il cuore alla mia gente, aiutate donne, bambini, persone anziane. Hanno bisogno del vostro aiuto“.

Shevchenko racconta la situazione della sua famiglia che ha scelto di non scappare: “Ho mia mamma, mia sorella, i miei parenti. Li sento tutti i giorni, sono molto preoccupato per la loro scelta di rimanere là. Mi raccontano quello che sta succedendo lì. Le città sono bombardate, muoiono bambini, persone anziane che non riescono a scappare. Le immagini che arrivano da lì sono immagini che non riesco neanche a guardare“.

Conclude dicendo: “L’unico messaggio che possiamo dare è un messaggio di pace, dobbiamo convincere Putin a sedersi al tavolo e trovare soluzioni diplomatiche. Noi stiamo difendendo i nostri diritti, la nostra terra, la nostra libertà. Questa è la nostra decisione, noi vogliamo fare parte dell’Europa“.

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