“Ridotto in schiavitù con alcol e droghe”, gli ultimi agghiaccianti giorni di Maradona

I familiari di Diego Armando Maradona hanno pubblicato un rapporto in cui vengono svelati i dettagli degli ultimi giorni di vita del Pibe de Oro. Il report è davvero agghiacciante e mette ancor di più in cattiva luce l’équipe medico dell’ex fantasista di Napoli e Boca Juniors.

Il comunicato della famiglia di Maradona

Nelle scorse ore è stato pubblicato un comunicato dalla famiglia di Diego Armano Maradona in cui sono presentati gli aggiornamenti della Procura riguardo al processo sulla morte della leggenda argentina. Tramite un post sul profilo Facebook ufficiale gli eredi del fuoriclasse argentino hanno scritto: “La nostra intenzione e quella dei nostri avvocati è stata scoprire cosa è successo nell’ultimo periodo della sua vita, la verità della sua fine. Inoltre, sapere la verità delle azioni del suo ambiente, chi lo ha circondato e isolato negli ultimi anni della sua vita”.

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I familiari hanno infatti richiesto l’apertura di indagini nei confronti del medico Leopoldo Luciano Luque, della psichiatra Agustina Cosachov, dello psicologo Carlos Ángel Díaz, della dottoressa di Swiss Medical Nancy Edith Forlini, del coordinatore infermieristico Mariano Perroni e degli infermieri Ricardo Omar Almirón e Dahiana Gisela Madrid.

La famiglia vuole giustizia in merito alle cure ricevute da Maradona che hanno destato non pochi sospetti. Viene evidenziato il fatto che all’ex calciatore, nell’ultimo periodo della sua vita, vennero somministrate droghe e alcol nonostante le precarie condizioni di salute.

“Dalla fine di luglio dell’anno 2020 e fino all’inizio di novembre dello stesso anno, gli imputati, Víctor Stinfale, Matías Edgardo Morla, Maximiliano Pomargo, Vanesa Morla, Maximiliano Trimarchi e Carlos Orlando Ibañez, hanno ridotto Diego Armando Maradona a una condizione di servitù, limitando i suoi contatti con la famiglia, gli amici e i parenti, sia di persona che telefonicamente, fornendogli alcol, droghe e marijuana, e manipolandolo psicologicamente con diversi gadget, con lo scopo di tenerlo sotto il suo potere, per beneficiare economicamente del reddito generato attorno alla sua figura” .

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Nella nota si sottolinea anche il fatto che, oltre a somministrazioni sospette, Diego fu completamente isolato da familiari e amici a cui non venne concessa la possibilità di trascorrere del tempo con lui: “È provato che solo coloro che erano stati preventivamente autorizzati da uno degli imputati potevano accedere per fargli visita, e se per il caso veniva autorizzata la visita o il contatto telefonico di un amico o di un familiare, l’ordine era che non potevano essere lasciati soli, dovevano essere sempre presenti uno degli imputati o una persona di loro fiducia, come gli incaricati della sicurezza, per vedere e sentire tutto ciò che accadeva lì. Allo stesso scopo, per impedire di mettersi in contatto con amici e familiari”.

La comunicazione da parte degli eredi della leggenda del Napoli si chiude con la speranza che finalmente la giustizia sarà fatta. La famiglia chiede infatti a tutti i tifosi di Maradona di rimanere aggiornati sulle indagini a causa di alcune vicende che non convincono: “Non possiamo ignorare che in alcuni tribunali o pubblici ministeri vi sono persone suscettibili di interessi politici ed economici”

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