Un esonero di cui si parlava da mesi. Annunciato, poi rimandato, infine ufficializzato. Il Brescia ha sollevato dall’incarico l’allenatore Filippo Inzaghi, una decisione arrivata nonostante la clausola di “salvataggio” presente nel suo contratto (non licenziabile se la squadra è tra le prime 8 in classifica). Sulla panchina delle Rondinelle torna Eugenio Corini, mentre SuperPippo mastica amaro e saluta i tifosi e la città con una lunga lettera pubblicata su Instagram e non affatto scevra di polemica.

L’amarezza di Inzaghi esonerato
Questa volta nemmeno la clausola presente nel contratto è riuscita a salvarlo, e così Filippo Inzaghi non è più l’allenatore del Brescia. Un esonero arrivato nella mattinata di mercoledì dopo i tre pareggi consecutivi conquistati dalle Rondinelle nelle ultime tre partite ed un quinto posto in classifica che andava troppo stretto al patron Cellino. La decisione del club lombardo era nell’aria, e probabilmente avrà strascichi legali proprio in virtù della famosa clausola di “non esonerabilità” in caso di posizione tra le prime 8 classificate di Serie B. Intanto SuperPippo ha espresso tutta la sua amarezza in una lunga lettera pubblicata su Instagram.

Nella lettera l’ex tecnico ringrazia la città, i tifosi e la squadra, ma non mancano soprattutto frecciate alla società “rammarico per un esonero comunicato con una fredda mail, senza nemmeno una telefonata“. Presente sul finale anche un richiamo al mancato rispetto della clausola presente nel suo contratto “sottoscriviamo contratti come chiunque nel mondo del lavoro, che prevedono diritti e soprattutto doveri. Trovo assurdo che in uno stato come l’Italia, che è una ‘Repubblica fondata sul lavoro‘, le alte cariche dello sport non assumano responsabilità per tutelare gli impegni contrattuali…“.
Un epilogo amaro di un’avventura iniziata con grandi ambizioni e aspettative. Il cui finale però, probabilmente, verrà scritto tra i banchi di un tribunale.