Un lungo periodo buio passato tra accuse infamanti, gente che gli ha voltato le spalle e tante dita puntate contro, ma ad un anno dalla sua piena assoluzione l’ex attaccante di Lazio e Bologna tra le altre Giuseppe Signori può raccontare a testa alta le tante difficoltà vissute in quei momenti. Lo ha fatto ai microfoni di Lazio Style Radio, la radio ufficiale biancoceleste, in una lunga intervista in cui ha ripercorso anche la sua sfortunata esperienza con la Nazionale Italiana.
La vittoria di Signori
“Sto bene – ha esordito Signori – sono stati anni difficili ma l’importante è guardare al futuro e riprendere la mia vita. Nel 2011 è cambiato tutto, l’anno prima a Coverciano avevo conseguito il patentino. Gli ultimi dieci anni non me li ridarà nessuno ma ora mi piacerebbe allenare i ragazzi per mettermi alla prova“. Anni di vicissitudini che gli hanno stravolto la vita, ma alla fine la giustizia ha fatto il suo corso: nessun reato, niente illeciti, nulla a che vedere con il calcioscommesse. “A Giugno inizierò in un’Accademia a Miami, poi vedremo se arriveranno altre opportunità. Essere riuscito ad ottenere la verità è stato un orgoglio, una vittoria“.

La Nazionale: passato, presente e futuro
Qualcuno ha paragonato l’esperienza con la maglia azzurra di Immobile a quella di Signori: “Le situazioni in Nazionale sono diverse, io purtroppo giocavo in un ruolo diverso da quello che avevo nel club. Gli attaccanti purtroppo vengono considerati solo se segnano, Immobile in Nazionale ha avuto qualche problema come tanti altri bomber del passato ma il suo valore non si discute“. E sull”Italia di oggi: “Il problema della Nazionale parte da lontano, non solo dall’eliminazione. I settori giovanili abbandonati si stanno segnalando da anni, se i giovani calciatori italiani non trovano spazio nei rispettivi club, il problema è generale e non riguarda i singoli“.
