Gueye e il no alla maglia pro LGBT, presidente Senegal “Rispettate la sua religione”

Il caso Gueye continua a far discutere. Il centrocampista del PSG, lo scorso weekend, ha seguito la squadra in trasferta ma ha saltato la partita contro il Montpellier. Pochettino ha sottolineato che il 32enne non era infortunato, ma non ha giocato per motivi personali. Nelle ore successive, però, la stampa francese ha svelato tutta un’altra verità.

Gueye non voleva indossare la maglietta con il numero a tinte arcobaleno a supporto della lotta contro l’omofobia. Una teoria che sarebbe supportata da una particolare coincidenza: il giocatore era assente anche nel turno di campionato della scorsa stagione dedicato alla solidarietà per il mondo LGBT.

Caso Gueye, presidente Senegal e connazionali lo difendono

Il forfait di Gueye ha dato il via a un vero e proprio dibattito politico e ora è intervenuto anche il presidente del Senegal. Il paese africano non è sicuramente tra quelli che sostengono la comunità LGBT. Non stupisce dunque che il presidente Macky Sall, abbia preso pubblicamente le difese del giocatore: “Sostengo Idrissa Gana Gueye. Le sue convinzioni religiose devono essere rispettate“.

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Anche alcuni compagni di Nazionale hanno scelto di mostrare il loro sostegno al centrocampista. Cheikhou Kouyaté, del Crystal Palace, ha pubblicato una foto con l’amico e l’ha definito “un vero uomo”. Il giocatore ha poi aggiunto: “Ti supportiamo con tutto il cuore, fratello”. Ismaila Sarr, del Watford ha postato una foto che lo ritrae assieme a Gueye e ha aggiunto l’emoticon di un pugno, tre cuori e le parole “100%”. Anche Kalidou Koulibaly è intervenuto sulla vicenda del connazionale. Il difensore del Napoli, in una storia su Instagram, ha scritto: “Le tue scelte devono essere rispettate e non interpretate! Sii forte fratello”. 

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Le parole del Consiglio Etico della Federcalcio

Nel frattempo, il Consiglio Etico della Federcalcio ha invitato il giocatore a fare chiarezza: “Se queste ipotesi sono infondate ti invitiamo senza indugio ad esprimerti per mettere a tacere queste voci. Ad esempio, ti invitiamo ad accompagnare il tuo messaggio con una foto di te che indossi la maglia in questione. Se queste voci sono corrette ti chiediamo di essere consapevole della portata del tuo gesto e del gravissimo errore commesso. La lotta alle discriminazioni a cui sono soggette le minoranze, qualunque esse siano, è essenziale e costante. Rifiutandoti di partecipare a questa operazione collettiva, stai giustificando i comportamenti discriminatori, il rifiuto dell’altro e non solo nei confronti della comunità LGBT”. 

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