Erik ten Hag ha assistito di persona all’ultimo capitolo della terribile stagione del Manchester United, suo nuovo club. La scorsa domenica, i Red Devils, al Selhurst Park Stadium, hanno perso per 1-0 contro il Crystal Palace e hanno chiuso il campionato al sesto posto in classifica. Poche ore dopo, l’olandese ha rilasciato la sua prima intervista come allenatore del club inglese.
I dieci comandamenti di ten Hag
Il 52enne non si è soffermato sugli errori della scorsa stagione, ma ha svelato i suoi dieci comandamenti. Non parliamo di Bibbia naturalmente, ma di dieci punti fondamentali e indiscutibili per trasformare e far rinascere lo United. Dallo stile di gioco, alla finestra di mercato, passando per l’energia dell’Old Trafford.

Dominare e dettare il gioco in ogni momento, è il primo comandamento di ten Hag. Il nuovo tecnico chiederà poi ai giocatori di lavorare sodo e di dare sempre il 100%. Un altro punto importante per il 52enne sarà quello di rinnovare la rosa, ma anche quello di circondare il club di persone competenti e di qualità. Quinto comandamento, utilizzare i giovani talenti del club. L’ex Ajax vuole poi implementare uno stile ad alta pressione, ma non solo.

A Carrington, d’ora in poi, esisterà solo il gruppo, il settimo punto di ten Hag infatti dice chiaramente che bisognerà giocare come una squadra e non come individui. I Red Devils dovranno inoltre vincere in modo spettacolare e avventuroso ma anche implementare una cultura di combattimento. Ultima regola, ma non meno importante, bisognerà canalizzare l’energia della folla dell’Old Trafford.
L’olandese vuole seguire le orme di Ferguson e Busby
L’olandese, nell’intervista pubblicata sul sito del club, spiega poi che vuole costruire un rapporto solido con i suoi giocatori e ammette che anche lui deve lavorare sodo.

ten Hag mira a seguire le orme di Sir Alex Ferguson e Sir Matt Busby: “Devo costruire, iniziando un nuovo rapporto con la rosa, con i miei giocatori. Ho grandi aspettative da me stesso ed è quello che pretendo anche dalla mia rosa. Devono collaborare insieme e devono dare ogni giorno il meglio di sé. E direi che per me il bene non è abbastanza. Dobbiamo fare il meglio. Devo fare del mio meglio e darò tutto, ogni giorno. Conosco la storia del club. Li ho visti nei loro grandi momenti, quando Sir Alex Ferguson era l’allenatore, durante i periodi di grande successo in cui hanno vinto titoli e dominavano l’Europa. Ma anche prima di Sir Alex, lo United era un club davvero grande e conosco nomi come Busby e Charlton. Vincevano in modo spettacolare, vincendo in modo da intrattenere le persone”.