È arrivato in Europa dopo aver vinto il campionato paulista, la Copa Libertadores e il Mondiale per club FIFA, per il Real Madrid doveva essere il nuovo Michel Salgado, ma i problemi con l’alcol hanno rovinato tutto. Parliamo dell’ex difensore Cicinho che, in un’intervista a EPTV, racconta della lotta coi suoi demoni.
Il brasiliano, dopo l’ottima esperienza con il San Paolo, viene notato dai Blancos e nel 2005 si trasferisce a Madrid. L’occasione della vita che, però, non va come sperato. La sua dipendenza da alcol rovina tutto. L’ex difensore ammette di aver iniziato a bere a 13 anni e di non essersi mai fermato.

Il brasiliano ammette poi di essersi presentato spesso ubriaco agli allenamenti del Real Madrid: “Avevo 13 anni, è stato allora che ho provato l’alcol per la prima volta e non ho mai smesso. Mi sono allenato ubriaco con il Real Madrid. Bevevo caffè per ripulire il fiato e facevo il bagno nel profumo. Nella mia professione, quella da calciatore professionista, è stato facile. Non avevo bisogno di soldi per prendere un drink, la gente me lo dava felicemente nei ristoranti”.
Cicinho ha trascorso due anni al Bernabeu. Con la maglia del Real ha vinto la Liga nel 2007 e ha collezionato 32 presenze. Nella seconda stagione a Madrid viene lasciato spesso in panchina. Il tecnico Schuster, infatti, preferisce affidarsi a Salgado o al giovane Sergio Ramos. Il brasiliano chiede quindi di lasciare il club e, nell’agosto del 2007, si trasferisce alla Roma.
I problemi continuano anche alla Roma
Ma anche nella capitale italiana, l’alcol è il suo peggior nemico. Il 41enne ammette di essere arrivato ubriaco anche agli allenamenti con i giallorossi. In questo caso, però, i dirigenti del club se ne sono accorti più velocemente: “Iniziavo a bere dopo l’allenamento. Facevo fisioterapia, tornavo a casa verso le 14:00, 14:30 e iniziavo a bere. Smettevo solo verso le 4 del mattino. Ogni volta che arrivavo alla Roma ubriaco, la dirigenza lo vedeva e questo mi discreditava. L’alcol ti circonda di persone a cui piace quello stile di vita e le persone che ti amano veramente restano fuori. Quando ti sbattono al muro, dicendo che non è una cosa giusta, non vuoi sentirlo”.

Cicinho conclude parlando del figlio: “Ho un figlio di 15 anni e continuo a chiedergli scusa. All’epoca aveva due anni e non capiva nemmeno bene, ma è rimasto impresso nella testa”. L’ex difensore, dopo l’esperienza con la Roma, si è trasferito in Turchia, al Sivasspor, e infine in Brasile, al Brasiliense.