Son Heung-min e il razzismo: “In Germania momenti difficili, ma ho avuto la mia vendetta”

Son Heung-min è uno dei calciatori più apprezzati a livello internazionale, non solo per le sue immense doti all’interno del rettangolo verde, ma anche per il suo carattere sempre disponibile e gentile. Anche l’attaccante del Tottenham ha però affrontato momenti difficili, come lui stesso ha raccontato in un evento tenutosi a Seoul lunedì scorso. Il sudcoreano ha rivelato di essere stato vittima di razzismo quando giovanissimo si è trasferito in Germania per giocare con l’Amburgo. Lui però, alcuni anni dopo, si è preso la sua rivincita sul campo.

Il racconto di Son Heung-min

L’attaccante del Tottenham Son Heung-min, parlando ai tifosi durante un evento a Seoul lunedì, ha condiviso in pubblico per la prima volta le sue esperienze di razzismo: “Mi sono trasferito in Germania quando ero giovanissimo (a 16 anni ndr) e ho attraversato tanti momenti davvero difficili e inimmaginabili“, ha raccontato il sudcoreano. Il quale ha poi aggiunto: “Ho affrontato molto razzismo. E mentre attraversavo un momento così difficile, avevo fisso nella mente il pensiero che un giorno sarei riuscito a vendicarmi“.

La vendetta perfetta

La possibilità di “vendicarsi” contro quei tedeschi che gli avevano fatto passare tanti momenti difficili è arrivata ai Mondiali di Russia, quando con la sua Corea del Sud ha affrontato la Germania campione del mondo in carica. Una partita finita 2-0 per gli asiatici e che ha eliminato la nazionale di Low dalla competizione. Son, autore del secondo e definitivo goal, ricorda quella vendetta sportiva: “Quando le persone piangono vorrei confortarle e abbracciarle“, ha detto. “Ma guardando i tedeschi piangere, ho capito di essere stato in grado di vendicarmi facendo qualcosa che mi piace fare“.

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