Benjamin Pavard a cuore aperto. Il francese ha confessato di aver sofferto di depressione durante il lockdown del 2020. Il campione del Mondo si è trasferito al Bayern Monaco nel 2019 dal VfB Stuttgart. Il difensore si è ambientato subito ma, durante la sua seconda stagione in Baviera, qualcosa è cambiato.
Benjamin ha avuto molti alti e bassi a livello di prestazioni e ora è lui stesso a raccontare cos’è successo. Gran parte dei suoi problemi derivavano da ciò che stava accadendo fuori dal campo. Parlando con Le Parisien, Pavard ha confessato di aver sofferto di depressione durante il lockdown indotto dal coronavirus nel 2020.
Pavard confessa: “Ho sofferto di depressione”
Rimanere da solo e lontano da famiglia e amici non è stato semplice: “Sono arrivato a Monaco e abbiamo vinto tutto. Non potevo sognare un esordio migliore. Poi è arrivato il Covid ed è stato un periodo difficile. A livello personale non è stato facile stare da soli in un paese che non è il mio. Lontano dal mio famiglia e i miei amici. È stata dura. Ero solo, in un altro Paese. Non stavo davvero bene. Nella mia testa, non stavo bene. All’inizio ti dici che non è niente, passerà, ma non è così. Quando vai ad allenarti e non sei felice, devi fare qualcosa. Mi svegliavo e non avevo fame: provavo a prendermi cura di me stesso. Non mi piace la parola, ma si trattava di depressione. Sono umano, anche se ho una casa molto bella con una palestra, ho bisogno del contatto con altre persone”.
Pavard: “Guadagnare bene non significa essere felici”
Le difficoltà però, spiega il giocatore, lo hanno fatto crescere: “Qualcosa non andava nella mia vita, ma mi ha fatto crescere. Pochi sanno cosa ho passato ma guadagnare bene non significa sempre essere felici. Adesso va molto meglio, ne sono uscito fuori come un uomo migliore. Mi ha cambiato” .
Nelle scorse settimane, dopo l’arrivo di Matthijs de Ligt in Germania, si era parlato di un suo possibile addio al Bayern Monaco ma, alla fine, il 26enne ha deciso di rimanere a Monaco. Julian Nagelsmann ha giocato un ruolo chiave nel convincere Pavard a non cambiare squadra.
