Avellino, genitore minaccia responsabile giovanili: “Se non gioca mio figlio ti taglio la testa”

Una notizia shock arriva da Avellino, soprattutto perchè relativa al calcio giovanile. La Questura della città campana ha aperto infatti un’indagine sulle minacce e la tentata aggressione che un genitore ha rivolto al dirigente responsabile del settore giovanile dell’Avellino Calcio, “colpevole”, insieme all’allenatore della formazione Under 17, di tenere tra le riserve il proprio figlio.

Minacce shock ad Avellino

Il grave episodio è accaduto durante la partita degli irpini con i pari età della Viterbese, finita 2-2, disputata domenica sul campo di Venticano. Il dirigente Giuliano Capobianco, ha presentato una denuncia dato che, dopo le minacce verbali (“Ti taglio la testa se mio figlio non gioca“), il genitore in questione ha anche tentato di aggredirlo fisicamente. Solo l’intervento degli altri genitori ha scongiurato il contatto tra le parti. Il giorno precedente, sugli spalti del “Partenio-Lombardi”, un altro genitore, padre di un ragazzo non più tesserato con l’Us Avellino, aveva insultato e colpito con un pugno, andato a vuoto, un giornalista dell’ufficio stampa, a sua volta accusato di non aver valorizzato le qualità calcistiche del figlio.

Solidarietà al dirigente

Il presidente dell’Us Avellino, Angelo Antonio D’Agostino, ha espresso solidarietà e sostegno ai propri tesserati. Sul caso è intervenuto il presidente della Lega Pro, Francesco Ghirelli: “È vergognoso e inqualificabile che genitori di giovani calciatori arrivino a minacciare il responsabile del club nel quale gioca il figlio perchè quest’ultimo non viene fatto giocare. La Lega Pro condanna senza se e senza ma questi episodi di violenza agli antipodi con i principi fondamentali del nostro calcio. Ci auguriamo che la giustizia ordinaria faccia i giusti approfondimenti del caso“.

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