Perde 3.600 euro per gol di Milik annullato al Var, cita in giudizio la Lega Serie A

La Lega Serie A è stata citata in giudizio da un tifoso. Tutta colpa del gol di Milik annullato dal VAR in occasione del match tra Juventus e Salernitana. L’uomo, un legale umbro, ha perso una scommessa e ha deciso di presentare istanza a Perugia. La prima udienza è fissata per il 7 dicembre.

Juve-Salernitana, il gol di Milik regolare ma annullato

Si tratta forse di uno degli errori più gravi da quando è stato introdotto il VAR. Sesta giornata di campionato, la Juventus ospita la Salernitana all’Allianz Stadium, ma nel finale si scatenano le polemiche. Milik segna il gol del 3-2, stacca di testa sul cross da calcio d’angolo e trova l’angolo opposto. La rete che vale i tre punti per i bianconeri, però, viene annullata per la posizione di Bonucci. Il difensore si lamenta per la decisione e lo stesso fa anche Allegri, espulso dal direttore di gara insieme a Milik, Cuadrado e Fazio. 

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Le proteste bianconere nascono per la posizione di Candreva. Bonucci, infatti, è tenuto in gioco dal giocatore granata che si trova nei pressi della bandierina: le immagini circolate dopo il match sono chiare. L’Associazione Italiana Arbitri ha fatto poi chiarezza: la squadra arbitrale addetta alla Var per Juventus-Salernitana non aveva a disposizione l’immagine a campo aperto dal quale si evinceva anche la posizione di Candreva, che teneva in gioco Bonucci sul gol del 3-2 di Milik. Un errore che costa 2 punti alla Juventus,  ma non solo. 

Legale perde vincita di oltre 3600 euro

A causa della decisione del VAR e a quel 3-2 sfumato, un legale perugino ha perso una vincita di oltre 3mila e 600 euro. L’uomo ha deciso quindi di chiedere i danni alla Lega Serie A. L’avvocato umbro, assistito dal collega Andrea Colavita, nella sua denuncia ha fatto riferimento a un errore “colpevole e determinante” che avrebbe procurato un “danno ingiusto consistente nella perdita della possibilità di realizzare una consistente vincita economica”. Per il legale si tratta di una “questione di principio” perché – spiega – questa volta è accaduto qualcosa di ben più grave rispetto al semplice errore di un arbitro, ovvero l’utilizzo della tecnologia “in maniera totalmente errata“.

L’uomo cita in giudizio la Lega Serie A

L’attenzione nel fascicolo è focalizzata sull’errore commesso dagli addetti al VAR, che non hanno preso in considerazione la posizione di Candreva, né fatto le verifiche opportune. Ecco perché sostiene non via sia dubbio sull’errore commesso per “negligenza e imperizia del personale utilizzatore (arbitro e tecnico tv, ndr), nonché delle eventuali carenze tecniche ed organizzative di cui giuridicamente deve rispondere il soggetto che ha organizzato l’evento, in questo caso la Lega serie A”

L’udienza, come spiega Il Messaggero, è stata fissata per il 7 dicembre prossimo e a occuparsi della questione sarà il giudice di pace Cristiana Cristiani con al Lega Serie A che dovrebbe costituirsi parte civile. 

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