Ci ha messo un po’ Guglielmo Vicario ad imporsi nel grande palcoscenico della Serie A, ma una volta conquistata la titolarità non l’ha più mollata, e a suon di prestazioni è riuscito perfino a guadagnarsi la tanto agognata convocazione con la Nazionale Azzurra. A 24 anni il nativo di Udine sta vivendo la sua seconda, ottima stagione ad Empoli, e ha già gli occhi addosso di parecchie grandi italiane ed europee.
Vicario ha risposto a tre interessanti domande postegli da ChiamarsiBomber per la rubrica “3? AL BOMBER“, in cui, parlando della sua esperienza e del suo percorso ha voluto dare anche qualche consiglio ai più giovani.

Hai giocato in tutte le categorie dalla D alla A… Quanto è importante questo per un giocatore?
“Credo che la mia esperienza dalla Serie D ad oggi sia stata molto importante per la mia crescita e ne vado molto orgoglioso. Partire dal basso ti fa capire presto tante differenti dinamiche e sfaccettature che questo sport ha al suo interno. Tutto un bagaglio acquisito che ho costruito negli anni e di cui vado molto fiero”.
L’anno scorso record di parate in Serie A (152!). Qual è stata la più difficile?
“Sicuramente è stata un’annata importante sia a livello collettivo che a livello personale. La parata più difficile probabilmente è stata la doppia contro la Salernitana, su Djuric di testa e poi di piede su Bonazzoli. Una doppia parata ravvicinata in cui c’era poco tempo per pensare e ancora meno per agire”.

Un consiglio ai giovani portieri che sognano di diventare professionisti?
“Penso che ci sia un credo unico e generico: non accontentarsi mai e cercare sempre di migliorarsi anche di un 1% giorno dopo giorno dando sempre il massimo di te stesso negli allenamenti e in quello che c’è dietro le quinte che poi ti porta in campo a trovare delle soddisfazioni e delle gratificazioni personali”.