La Serie A non fa mercato: impietoso il confronto con la Premier

Ieri è finito il calciomercato per i campionati europei e c’è un divario enorme e incolmabile tra la Premier League e gli altri campionati del continente, tra cui la Serie A.

I club inglesi in questa sessione invernale hanno speso una cifra intorno ai 815 milioni di sterline, circa 900 milioni di euro. Se invece si sommano le spese delle altre maggiori leghe europee, ovvero Serie A, Ligue 1, Bundesliga e Liga, la somma non arriva ai 300 milioni di euro. Il Chelsea da solo ha speso più di tutte le leghe messe insieme.

Il grande calcio è diviso

Sembra che ormai ci siano due fazioni nel grande calcio: la Premier League e poi tutti gli altri. Il campionato inglese ha infatti uno strapotere economico, frutto di investimenti e miglioramenti su tutti i campi, dagli impianti sportivi alla coltivazione del brand dei singoli club, fino all’incasso dei diritti televisivi.

La Premier ha messo su un sistema funzionante e innovativo. È stata la prima lega a fare un accordo televisivo in Asia; gli stadi sono moderni e spesso di proprietà, e i tifosi ci vanno per le partite ma soprattutto per l’esperienza che è l’andare allo stadio in Inghilterra. Inoltre ha basato la sua struttura come lega non sulla presenza delle singole squadre ma come sistema inclusivo e totalizzante.

Enzo Fernandez, acquisto più caro della storia della Premier league
Il centrocampista argentino Enzo Fernandez, arrivato al Chelsea allo scadere del mercato per 121 milioni, diventando così l’acquisto più caro della storia della Premier League

Sui diritti televisivi poi la Premier League è molto più avanti rispetto a chiunque altro nel mondo. Se infatti si considera la stagione 2020-21, ovvero quella giocata per lo più a porte chiuse a causa della pandemia da Covid-19, i ricavi della lega inglese sono stati superiori alle altre 4 principali leghe europee, con 3,77 miliardi di introiti contro i 2,5 miliardi della Serie A.

In più, la media spettatori della Premier nella scorsa stagione è 39.989 persone. Numeri che in Italia ci sogniamo: solo i top club del nostro campionato possono arrivare vicini a una media simile.

I problemi della Serie A

Ma se giriamo la medaglia, ovvero ci guardiamo in casa, nella Serie A, ci si accorge che c’è un problema in aumento dal lato economico dei club. In questa sessione di mercato invernale, nel nostro campionato tutti i top club sono rimasti immobili. Juventus, Inter, Milan, Napoli, Lazio, Roma, Atalanta, Fiorentina, nessuno di loro ha fatto un vero e proprio mercato in entrata. La spesa totale della Serie A in questo mese di gennaio è irrisoria. Addirittura i club hanno preferito vendere più che comprare, e così il saldo tra entrate e uscite è positivo di circa 35 milioni di euro.

Pellegrini torna in Serie A alla Lazio
Luca Pellegrini con la sciarpa della Lazio. È stato uno dei principali colpi in entrata della squadra capitolina

È vero che nemmeno le squadre delle altre leghe hanno speso: la Bundesliga è andata praticamente in pari, la Liga ha speso 32 milioni e ne ha guadagnati 45 mentre la Ligue 1 è in positivo di ben 70 milioni, con il solo Marsiglia a aver fatto un mercato corposo, spendendo 40 milioni per Vitinha e Ounahi.

La situazione attuale non è tanto da ricercare nella condizione societaria dei club di Serie A, ma più nella struttura della Lega stessa, che deve trovare il modo di rendere appetibile il campionato ai mercati televisivi esteri e di modernizzare il proprio sistema calcistico, con miglioramenti negli impianti di gioco e nella sponsorizzazione e brandizzazione dei club.

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