Eroe per un giorno: Cristiano Biraghi. Una punizione da 57 metri che non ha fatto piacere a tutti i tifosi viola

Era un tranquillo lunedì sera per i tifosi della Fiorentina, poi Cristiano Biraghi ha deciso di segnare il terzo gol al Verona direttamente da centrocampo. Un gol incredibile, ma che non ha fatto contenti tutti i tifosi Viola.

La punizione da centrocampo contro il Verona

La Fiorentina è avanti di due gol a Verona, in uno scontro salvezza a tutti gli effetti. La Viola sembra in gestione ma l’Hellas continua a spingere cercando il gol per riaprire la partita.

Ma ecco che la squadra di Italiano riconquista palla e cerca di partire in contropiede, quando Mandragora prende un colpo sulla schiena e l’arbitro fischia fallo poco dietro la linea di centrocampo.

I giocatori del Verona si fermano e un paio si avvicinano all’ex Juve per vedere come stia, quando Cristiano Biraghi, il capitano della Fiorentina, vede il pallone fermo e Montipò fuori dai pali.

Senza pensarci calcia e la palla si infila in rete, nonostante il salto del portiere. Il gol è buono e i giocatori viola vanno a festeggiare sotto lo spicchio di tifosi venuti da Firenze mentre quelli dell’Hellas protestano con l’arbitro.

Terzo gol e partita chiusa; anzi, la Fiorentina rischia di farne anche un quarto nei minuti finali.

Un gol che ha diviso i tifosi della Fiorentina

Un gol da cineteca quello di capitan Biraghi, ma che non ha fatto felici tutti i tifosi della Fiorentina.

La gemellanza che c’è tra i tifosi viola e i butei è di lunga durata ed è una delle più rispettate dalle due tifoserie.

La partita di lunedì ha messo in difficoltà questa amicizia. I primi colpevoli sono stati Igor, Dodo e Cabral che hanno esultato ballando sotto la curva veronese (dove c’era la telecamera, quindi senza dispetto); poi è arrivato, appunto, il gol del terzino.

I tifosi fiorentini si sono divisi sulla questione. Tutti riconoscono il gesto balistico impressionante, ma c’è chi dice che avrebbe potuto evitare: il capitano che segna con un compagno dolorante a terra e soccorso dagli avversari, per di più gemellati, non è un bel gesto.

Come non è stato recepita bene l’esultanza un po’ polemica del capitano, che si è indicato l’orecchio, come per chiedere di sentire altre lamentele sul suo conto da parte dei suoi tifosi.

Biraghi e l’Inter

Infatti il tifo viola ha punzecchiato più volte Biraghi nel corso di questa stagione, ma non solo. Anche nelle passate è stato preso di mira per le sue prestazioni in campo. Si sa che la piazza di Firenze chiede molto alla sua squadra, ma al terzino ha sempre perdonato poco.

Il primo spacco c’è stato quando il giocatore, nel 2019, spinge per un prestito all’Inter, squadra in cui è cresciuto e che lo ha fatto debuttare in Champions League nel 2010 quando in panchina sedeva Benitez.

Biraghi con la maglia dell'Inter
Il terzino nel corso della sua esperienza in prestito all’Inter

Poi l’Inter non rinnova il suo prestito, nonostante abbia concluso la stagione con 2 gol e 6 assist in campionato; così il giocatore ex Pescara, Catania e Chievo torna a Firenze, nella stagione dell’esplosione di Vlahovic e della staffetta in panchina tra Iachini e Prandelli, con la Fiorentina che si salva con difficoltà.

L’anno successivo arriva Italiano e lo nomina capitano, ruolo preso anche perché era l’unico calciatore rimasto in rosa ad aver vissuto la tragedia di Davide Astori, vicenda che ha avvicinato il tifo alla squadra.

Biraghi esulta con la Nazionale omaggiando Astori
Biraghi esulta con la Nazionale omaggiando Davide Astori

Da quando è diventato capitano, Biraghi ha alternato buone prestazioni con partite non all’altezza. Veniva perdonato dai tifosi viola grazie all’attaccamento alla maglia che comunque ha dimostrato e alle punizioni che spesso ha messo a segno.

Biraghi mostra la fascia dedicata ad Astori
Il capitano della Fiorentina mostra la fascia dedicata a Astori e fa il saluto dedicato al capitano scomparso

Il punto di forza: le punizioni

Proprio le punizioni sono il punto di forza del terzino. L’ex Inter ha spiegato il suo segreto sui calci da fermo: “La punizione è il mio grande amore. Il segreto? Controllo sempre l’erba del campo. Alla fine di ogni allenamento, chiedo a un portiere di fermarsi con me e inizio a tirare in modo funzionale. Testo il movimento per fermarlo nella mente e riuscire a replicarlo. Ogni punizione è diversa. E’ fondamentale sapere come calciare e in quale modo in base alle condizioni. La rincorsa deve essere efficiente in base al calcio. Se voglio un tiro forte, vado con una frustata. E quindi mi serve più rincorsa. Se cerco un tiro morbido, invece, ho bisogno di un passetto.”

E dopo la doppietta segnata su punizione contro il Genoa l’anno scorso, lunedì è arrivato anche il primo gol in questo campionato (dopo il gol Conference League contro gli Hearts), ovviamente su punizione, anche se diversa da quelle a cui ci ha abituato: calciata da 57,91 metri, con una parabola perfetta a finire dritta in rete.

Dopotutto, è un giocatore che è anche entrato nelle nomination della FIFA per la Team of the Year dell’anno scorso.

Amrabat e Biraghi nel TOTY
Amrabat e Biraghi sono stati inseriti nelle nomination per il TOTY della FIFA

Sarebbe stata perfetto combinare la rete con l’esultanza alla McGregor (c’è una leggera rassomiglianza tra i due) che il capitano viola ha fatto vedere l’anno scorso, ma ha preferito mandare un messaggio ai suoi tifosi.

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