Nella giornata di oggi, dopo otto mesi, Stefano Tacconi ha lasciato il centro riabilitativo Borsalino di Alessandria, dove era ricoverato dallo scorso 23 aprile a causa di un’emorragia cerebrale che lo aveva colpito nel corso di un evento benefico ad Asti. Le condizioni dell’ex portiere migliorano giorno dopo giorno e, a distanza di otto mesi, nel corso dei quali è stato sottoposto a diversi interventi chirurgici, il peggio sembrerebbe finalmente passato. A darne notizia è stato il figlio Andrea tramite un post pubblicato sul proprio profilo Instagram.

Il figlio Andrea: “Hanno salvato la vita a papà”
Stefano Tacconi sta meglio e, lasciato il l’ospedale, l’ex portiere della Juventus e della nazionale italiana proseguirà la riabilitazione in Lombardia. Lo ha riferito il figlio Andrea su Instagram: “È stato un percorso lungo ad Alessandria, dove hanno salvato la vita a papà. Questo percorso, da oggi, proseguirà in Lombardia, ma non dimenticheremo mai tutto quello che hanno fatto per mio padre e il supporto che hanno dato anche a noi. La strada è ancora lunga, ma come sempre ho fatto vi terrò informati”.
Il sostegno della famiglia
Otto lunghi mesi, durante i quali i familiari di Stefano Tacconi non gli hanno mai fatto mancare il proprio affetto e il proprio sostegno. “Miglioramenti dovuti a un costante lavoro su tutti i fronti – ha riferito Andrea Perrero, direttore del reparto di Neuroriabilitazione – sia in palestra che nel ritrovare stimoli e interessi presenti (tra questi la passione per la cucina), nella sua vita, prima dell’emorragia cerebrale. La presenza della famiglia è stata molto importante, ci ha aiutato a capire chi era Stefano e come andava preso in carico per un corretto trattamento personalizzato”.
