Dopo gli episodi di stampo razzista avvenuti ieri in Juventus-Inter, la Lega Serie A ha condannato i fatti stamattina con un comunicato. Una reazione troppo lenta per la gravità del caso. La Premier League invece non ha aspettato neanche un’ora per denunciare i cori offensivi della partita di ieri sera tra Chelsea e Liverpool.
Episodi razzisti nel finale di Juve-Inter
La prima semifinale di Coppa Italia si è conclusa con un 1-1 tra Juventus e Inter. È successo tutto negli ultimi 10 minuti. Al gol di Cuadrado all’83’ ha risposto Lukaku su rigore al 94′, poi si è scatenato l’inferno.
Lukaku esulta sotto la curva della Juventus e la tensione sugli spalti e sul campo sale di intensità. Al belga vengono rivolte parole di stampo razzista da alcuni membri della tifoseria bianconera e l’attaccante dell’Inter perde la calma, così come tutti in campo.

Al belga viene mostrato il secondo giallo e viene allontanato a forza dal campo. Nel post partita Inzaghi e Perin hanno detto la loro versione dei fatti, ma rimane il silenzio sugli episodi razziali, anche da parte della Serie A.
Serie A, Juve e Inter condannano i fatti
Solo stamattina viene rotto il silenzio. Uno dopo l’altro, Juventus e Inter hanno condannato il comportamento razzista di alcuni tifosi nei confronti di Lukaku.
La squadra milanese lo ha fatto esprimendo solidarietà per il proprio calciatore e schierandosi contro il razzismo e la discriminazione.
Siamo fratelli e sorelle del mondo.
— Inter (@Inter) April 5, 2023
Dal 9 marzo 1908 è questa la nostra storia.
Vogliamo ribadire con fermezza che ci schieriamo compatti contro il razzismo e ogni forma di discriminazione.#FCIM
I bianconeri invece hanno fatto sapere che stanno collaborando con le forze dell’ordine per individuare i responsabili degli episodi razzisti.
Juventus Football Club, come sempre, sta collaborando con le forze dell’ordine per individuare i responsabili di gesti e urla razzisti verificatisi ieri sera.
— JuventusFC (@juventusfc) April 5, 2023
Anche in questo caso nei confronti dei responsabili sarà applicato il “Codice di Gradimento”
Infine anche la Serie A ha condannato con fermezza quanto avvenuto ieri sera al termine della partita e ribadendo la sua posizione decisa sugli episodi di questo genere.
Fuori i razzisti dagli stadi.
— Lega Serie A (@SerieA) April 5, 2023
La Lega Serie A condanna con fermezza ogni episodio di razzismo e ogni forma di discriminazione.
Che tutte e tre le parti coinvolte abbiano preso una posizione è decisamente un bene, ma non lo è altrettanto il fatto che abbiano aspettato il giorno successivo per denunciare i fatti.
L’esempio della Premier
Il tempo di reazione in questi casi è fondamentale. Se si vuole condannare qualcosa di grave, come è grave qualunque forma di razzismo e discriminazione, bisogna farlo subito e senza tentennare.
Su questo la Premier League è avanti anni luce rispetto alla Serie A. Nella partita di ieri tra Chelsea e Liverpool (finita 0-0) ci sono stati cori dei tifosi dei Blues che inneggiavano alla tragedia di Hillsborough del 1989, dove hanno perso la vita 97 tifosi dei Reds.
Nel momento in cui è finito il match, il Chelsea ha condannato i fatti con un comunicato: “Il Chelsea FC condanna i cori inappropriati ascoltati da alcuni tifosi di casa durante la partita di questa sera. I cori d’odio non hanno posto nel calcio e ci scusiamo con chiunque sia stato offeso da loro.”
Club statement on offensive chanting.
— Chelsea FC (@ChelseaFC) April 4, 2023
La stessa cosa ha fatto la Football Association inglese, che in più ha creato un comitato di discussione con i club di Premier, la EFL e il Football Supporters Association così da agire in modo coordinato per contrastare gli episodi di razzismo, discriminazione e cori offensivi.
Inoltre, in ogni stadio e su ogni maglia da gioco della Premier League è ben visibile la scritta: “No room for racism“.

Un modo di agire che mostra come si combatte l’odio negli stadi e da cui la Serie A dovrebbe prendere spunto, perché ormai sono troppi gli episodi razzisti, discriminatori e offensivi che avvengono nella maggior parte degli stadi italiani.
Per fronteggiare questo problema, serve una presa di posizione decisa e immediata, con condanne pesanti a chiunque si renda protagonista di tali episodi, senza aspettare una notte prima di denunciare quanto accaduto.