Nel day after di Juventus Inter, semifinale d’andata della Coppa Italia, si parla solo dell’esultanza della discordia di Lukaku. Tra chi condanna il gesto definendolo provocatore e chi condanna il secondo giallo di Massa costata all’attaccante espulsione e squalifica per la gara di ritorno. “Stava solo zittendo i buu razzisti”, scrivono i tifosi nerazzurri alimentando la discussione sui social. Ma in tutto questo resta il mistero di cosa volesse dire Simone Inzaghi nel post partita.
Inzaghi e il caso Lookman
Gol al 94′ su rigore di Lukaku, esultanza con saluto militare e indice alla bocca. Nel mentre una rissa tra il belga e Cuadrado dove si è messo in mezzo anche Handanovic: risultato tutti e tre espulsi e fiumi di polemiche. Big Rom fa ancora parlare: semplice esultanza o provocazione alla curva bianconera? Il diretto interessato al momento non si è esposto, lo stanno facendo tutti gli altri. Simone Inzaghi ha ovviamente difeso il suo centravanti chiedendo in conferenza stampa la rimozione della squalifica.

“Lukaku è stato frainteso – ha detto il tecnico piacentino -. Lui esulta sempre così. Ne ha scaturito un parapiglia finale che non è stato bello da vedere, e che ci priverà di due giocatori fondamentali al ritorno. Ci sono delle immagini, spero si possa togliere il giallo come con Lookman“.
Il caso Lookman in Udinese Atalanta del 2022
Ma a cosa si riferisce? A Udinese Atalanta del 9 ottobre 2022, quando l’attaccante della Dea, Lookman venne ammonito perché aveva esultato facendo il gesto del binocolo. L’arbitro Doveri pensò che si trattasse di una provocazione verso i tifosi friulani e ammonì l’attaccante che incredulo gridò: “It’s my name”. Difatti il nigeriano esulta sempre allo stesso modo da anni facendo riferimento al suo cognome che in inglese significa “uomo che guarda”.

Gasperini commentò la vicenda in maniera ironica: “Si è trattato di un’interpretazione sbagliata della sua esultanza. Cose che capitano, fortuna che almeno si chiama Lookman e non in altri modi strani”. Ma questo non bastò a far togliere l’ammonizione al giocatore, il giudice sportivo rimase sui suoi passi. Dunque, non esiste un precedente. Ma allora cosa intendeva Inzaghi?