Nel 2021 un grande scandalo sconvolse la Premier League ed in particolare l’Everton: Gylfi Sigurdsson, centrocampista islandese dei Toffees, venne accusato di violenza sessuale su minori, venendo immediatamente allontanato dal club e più in generale dal mondo del calcio. A distanza di due anni, la giustizia britannica ha prosciolto l’ormai 33enne da tutte le accuse, dichiarandolo pienamente innocente. Ma la sua vita professionale e privata è stata ormai definitivamente rovinata, tanto che ora l’ex giocatore ha chiesto un maxi risarcimento.
La vicenda Sigurdsson
8 volte miglior giocatore d’Islanda, perno della nazionale del proprio paese e dell’Everton, con cui aveva collezionato 31 reti in 156 presenze. Ma anche all’Hoffenheim, al Tottenham e allo Swansea Gylfi Þór Sigurdsson aveva lasciato il segno con le sue giocate e la sua costanza di rendimento. Poi l’infame accusa di violenza su minore e la discesa nel baratro: abbandonato da tutti, compresa la moglie, scaricato anche dagli sponsor, l’islandese venne escluso dalla rosa dell’Everton e sparì dal mondo del calcio. Una vita calcistica e privata compromessa in maniera definitiva, fino alla sentenza che lo scagiona da qualsiasi reato, arrivata qualche giorno fa. Per Sigurdsson, in maniera troppo tardiva.

La richiesta di risarcimento
La giustizia britannica ha impiegato troppo tempo per arrivare ad una sentenza, e Sigurdsson ed i suoi legali ora pretendono un risarcimento economico: “È chiaro che la gestione del caso nel Regno Unito ha richiesto troppo tempo date le circostanze. Ciò ha causato danni significativi a Gylfi e alla sua famiglia“, ha dichiarato il suo avvocato Robert Spano. Il team che segue il giocatore ha stimato l’indennizzo in ben sei milioni di euro. Possibile che la contro-denuncia arrivi a breve giro di posta.
